“Leggiamo l’ennesimo post del sindaco Cassì, autoreferenziale come tanti altri, per l’ennesimo progetto di riqualificazione della città. Ma servirebbe valutare tutti questi progetti e la loro reale utilità, considerata anche la quantità di somme impegnate, ancorché molte derivanti dal PNRR che destina risorse a progetti mirati”
È la valutazione dei vertici di Territorio dell’attuale situazione a Ragusa, rispetto alle opere pubbliche e ai progetti in itinere, prendendo spunto, appunto, da uno dei soliti post del Sindaco Cassì.
“Siamo, ormai, alla fine del quinquennio della sindacatura, c’è poco da esaltarsi perché poco è stato realizzato e molte opere non vedranno, forse, l’apertura dei cantieri nemmeno entro giugno del 2023, data delle prossime elezioni amministrative” scrivono da Territorio e aggiungono:
“Comprendiamo che se c’è un bando per i giardini storici, tanto vale partecipare all’assegnazione delle risorse, in verità non sappiamo di questo grande progetto per il Parco del Castelo di Donnafugata, ma ben venga il contributo di due milioni di euro.
Si continua, comunque, a incentrare l’attività turistico culturale della città, con grande dispendio di risorse umane per la progettazione e la gestione, tralasciando il più vasto patrimonio artistico-architettonico, ambientale e archeologico, e non si cerca di esaltare e valorizzare il riconoscimento UNESCO.
Ancora progetti ma è tutto fermo da anni
In questi quattro anni l’amministrazione Cassì non ha saputo sfruttare la location, né con adeguate riqualificazioni e restauri, nulla ha fatto per il parco, lasciato in completo abbandono, ha solo ereditato il Museo del Costume senza provvedere a nessuna valorizzazione e promozione.
Progetti come quello dei locali della corte esterna del viale di ingresso al Castello, da destinare, nelle intenzioni, a Museo del Prodotto contadino, restano solo sulla carta.
Tutto fermo da anni, ci sono un centinaio di stanze da restaurare, ma nulla si muove: ora arrivano due milioni per illuminazione, per il ripristino filologico dell’apparato vegetativo, perun nuovo sistema di irrigazione, per la copertura wi-fi, per il ripristino della serra e la riqualificazione di arredi e divertissement, con un occhio alla pavimentazione dei viali.
Forse, al netto della gratuità delle opere, qualcosa di superfluo, considerati i tempi e considerate le scarsissime realizzazioni di questa amministrazione.
Nel contesto di questo finanziamento, ottenuto dai fondi del PNRR, il sindaco ci informa anche che non è stato approvato il progetto di riqualificazione della villa di Ibla, in quanto manca il requisito di giardino storico e qui il primo cittadino non perde l’occasione per alimentare inutili e speciose polemiche.
Quella di Cassì, pur volgendo al termine, non è una di quella amministrazione che verrà ricordata per le molte opere realizzate: utilizzare il termine ‘paradossalmente’ perché i sindaci del passato hanno dimenticato, come ha fatto anche lui per i primi quattro anni, di richiedere il riconoscimento di ‘giardino storico’, è solo ricerca di uno scontro evitabilissimo.
Stanno arrivando solo briciole dai fondi del PNRR, i progetti dovrebbero essere pronti, le opere dovrebbero essere consegnate entro il 2026.
Nel programma elettorale di Cassì si leggeva del polo fieristico al campo boario, sulla provinciale per Chiaramonte Gulfi, ma non esiste nemmeno uno schizzo, la villa Moltisanti, la vallata Santa Domenica, saranno, di certo, valorizzate ma chissà quando e chissà quali saranno i benefici per la collettività.
La città è in piena emergenza, erbacce e sterpaglie dominano su ogni arteria, le manutenzioni sono del tutto assenti, si lavora per il lungomare Andrea Doria e si lascia nel più totale abbandono il lungomare Mediterraneo, dove manca la benché minima manutenzione per le basole.
Cassì ama sempre parlare del passato di questa città, ma vorremmo rammentare quello che hanno fatto i sindaci del passato, da Chessari ad Arezzo, a Dipasquale, e anche a Piccitto, per Ibla, per Marina di Ragusa, per Ragusa superiore.
La circonvallazione di Ibla, corso XXV aprile, la villa di Ibla riqualificata, l’abbattimento dell’istituto scolastico con la realizzazione della piazza GB Odierna e l’apertura dell’auditorium di San Vincenzo Ferreri, la via Roma, il lungomare Mediterraneo e la piazza Duca degli Abruzzi, a Marina di Ragusa, il Museo del Costume, non sono solo progetti o destinatari di possibili finanziamenti, ma opere realizzate nel corso di una sola sindacatura e senza questa attuale copiosa, e mai vista, pioggia di finanziamenti .
Ci soffermiamo troppo su riqualificazioni opinabili, su efficientamento energetico, ma l’impiantistica sportiva e l’edilizia scolastica non sono al centro di una progettualità quanto mai necessaria.
Manca una visione della citta’….forse perché ormai invasa dai rifiuti ed irriconoscibile, è del tutto assente l’intuizione per le realizzazioni importanti, destinate ad assicurare benefici alla collettività negli anni a venire, come nei settori dei trasporti, dei collegamenti viari, dello smaltimento dei rifiuti, della sanità e delle infrastrutture turistiche, del recupero edilizio dei centri storici.
Sarebbe più opportuno evitare di parlare del passato, perché fa solo un danno a sé stesso.