Ragusa – Doppio lusinghiero risultato per lo scrittore vittoriese Massimo La Pegna in due importanti premi letterari siciliani. Infatti l’autore, con la sua silloge di racconti “Come fuochi d’artificio” edito dalla ragusana Opera Incerta, si è classificato al secondo posto nella categoria racconti editi del Premio Navarro a Sambuca, mentre al premio Efesto di Catania ha conquistato un onorevole quarto posto ex aequo. Il XIII Premio Internazionale “Navarro” 2021/2022 è promosso dal Lions Club Sambuca Belice, dal Centro Studi Adranon, dal Team Sicilia my love, e ne è presidente lo scrittore Enzo Randazzo. La premiazione è avvenuta lo scorso 2 luglio a Sambuca di Sicilia.
Riguardo all’altra manifestazione, tenuta il 4 luglio, si tratta del Premio Letterario internazionale Efesto città di Catania, gratificato dalla Medaglia del Presidente della Repubblica nel 2013 e del Presidente della camera dei Deputati nel 2014. Il presidente del Premio è il magistrato e scrittore Santino Mirabella.
La giuria è stata composta in alter edizioni da illustri personalità della cultura e dello spettacolo come Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Miko Magistro. Il libro di Massimo La Pegna Come fuochi D’artificio, comprende otto racconti e il soliloquio La sorpresa. I racconti spaziano tra ricordi personali e storie di vita ambientati nei nostri luoghi. Uno dei racconti l’autore l’ha voluto dedicare al ricordo di Angelo D’Arrigo, uomo straordinario che, assieme al generale Giulio De Marchis, proprio nel nostro territorio, il 26 marzo del 2006 perse la vita in un tragico incidente aereo. Ma l’intensa attività di scrittura di La Pegna aveva visto anche la nascita, sempre nei primi mesi del 2022, di un’altra opera, ‘Sulla stessa spiaggia – 10 luglio 1983” edito da PortoSeguro, casa editrice di Firenze. Il giovane soldato americano James aveva, il 10 luglio 1940, partecipato allo sbarco sulle coste siciliane e dopo 40 anni ritorna su quei luoghi che non aveva mai dimenticato e che lo avevano segnato profondamente.
In questo viaggio a ritroso nel tempo e nei luoghi della sua gioventù, e delle tragiche vicende bellultmiche, trova Leo, un ragazzo del luogo che gli farà da guida. Dunque due libri, uno di racconti, ed un breve romanzo, in cui tornano ad evidenziarsi i temi tipici di Massimo La Pegna, ovvero il forte legame con le radici nella terra natale, il passaggio del testimone tra anziani e giovani generazioni, ma anche l’adulto di oggi che ricorda fatti e persone della propria infanzia, Temi già affrontati, oltre che in precedenti racconti, nei due romanzi con cui era iniziato il percorso letterario di La Pegna, Donna Vincenza e La riviera.
Anzi proprio il capitolo finale de La Riviera, in cui l’autore ricorda la serata conclusiva della festa della Madonna di Porto Salvo, nella frazione marinara di Scoglitti, quando lo spegnersi dei fuochi d’artificio segna lo spegnersi dell’estate, ma anche di una giovinezza, di una stagione felice, con il protagonista “piccolino e grande, su quella postazione privilegiata, circondato dall’affetto dei miei, con il sorriso stampato sul viso e il cuore che batte forte ad aspettare i giochi pirotecnici”, ebbene questo stesso tema lo ritroviamo nel racconto che dà il titolo alla silloge, ‘Come fuochi d’artificio’ a significare che momenti di stupefatta felicità intrecciata a sotterranea malinconica nostalgia segnano la vita dell’uomo/scrittore e che di volta in volta si ripropongono, sempre simili e sempre rivissuti con sensibilità e maturità diverse. (daniele distefano)