Palermo – La situazione economica internazionale che sta determinando anche nel nostro Paese un’inflazione galoppante contribuisce a mettere in ginocchio l’intero comparto dell’agroalimentare in Sicilia, compromettendo la tenuta economica e sociale di numerose imprese e cooperative siciliane. All’eccessivo costo delle materie prime, dei carburanti, dell’energia, dei fertilizzanti, dei mangimi e degli agrofarmaci si aggiungono poi, per molte aziende agricole, le difficoltà provocate dalla grave e cronica carenza idrica che si fa sentire ancora di più in un’estate torrida come quella che stiamo vivendo.
Anna Maria Ribaudo, neo-coordinatrice del settore agroalimentare di Legacoop Sicilia, e Domenico Pistone, coordinatore Legacoop Sicilia per le province di Agrigento, Palermo e Trapani, non hanno dubbi: «La crisi economica in atto, unita alla grave carenza idrica, richiede subito da parte del governo regionale un repentino e radicale cambio di passo e un deciso intervento per sostenere le aziende in difficoltà». «Per questo motivo – continuano i dirigenti di Legacoop Sicilia – abbiamo già chiesto di incontrare l’assessore Scilla al fine d’individuare misure in grado di sostenere le imprese agricole nel fronteggiare una situazione estrema».
«Siamo convinti – dichiara Filippo Parrino, presidente regionale di Legacoop Sicilia – che oltre alle emergenze legate alla pandemia e al conflitto russo-ucraino, l’agricoltura siciliana sia afflitta da criticità e problematiche di natura strutturale. Tra queste, le condizioni degli invasi, delle dighe e delle reti idriche di distribuzione delle acque irrigue che necessitano di interventi di natura straordinaria non più rinviabili».
«La Sicilia, ed in particolare l’agricoltura siciliana – conclude Parrino – paga il prezzo degli errori degli ultimi vent’anni. Auspichiamo che la politica siciliana sia nelle condizioni di cogliere l’opportunità offerta dal Pnrr che rappresenta l’ultima chiamata per fare dell’agricoltura di qualità un’ occasione di sviluppo per tutta l’Isola».