Vittoria – Sono stati rinviati a giudizio per falso ideologico otto consiglieri comunali di maggioranza. Secondo l’accusa, per il reato di falso ideologico commesso da privati in atto pubblico, avrebbero dichiarato il falso in merito alla loro situazione di compatibilità con la carica di consiglieri. Nello specifico la dichiarazione riguardante la situazione di compatibilità prevedeva l’assenza di pendenze finanziarie con il Comune, come tasse e tributi non pagati. Invece, sempre secondo l’accusa, i consiglieri avrebbero avuto ancora debiti con l’ente.
“Fermo restando che ci sarà un processo da svolgere e che gli otto colleghi della maggioranza – dicono i consiglieri di Fratelli d’Italia Vinciguerra, Sallemi, Zorzi e Scuderi – sono innocenti sino al terzo grado di giudizio subentra un aspetto politico ed etico. Si parla di consiglieri eletti, con una campagna elettorale basata sulla loro purezza e sull’insulto contro la precedente amministrazione, che avrebbero avuto ancora pendenze con il Comune. Tasse non pagate e debiti, tutte condizioni incompatibili con la carica di consigliere.
La città non può aspettare l’esito giudiziario della vicenda: gli otto consiglieri spieghino pubblicamente ai vittoriesi la loro posizione, illustrino le loro ragioni, facciano chiarezza. La città deve sapere e comprendere perché stiamo parlando di gravi ipotesi di reato ed è d’obbligo, specie dopo i tanti richiami del sindaco alla legalità e all’etica, praticare la condotta legalitaria tanto sbandierata perché predicarla solamente appare troppo facile”.