L’ipertensione arteriosa nota anche come killer silenzioso è un disturbo della pressione sanguigna caratterizzato da un suo valore a riposo più alto rispetto a valori fisiologici normali.
Ipertensione arteriosa: come si fa a capire se si è ipertesi? Quali sono i sintomi?
Generalmente, si definisce ipertesa una persona i cui valori di pressione misurati in un ambulatorio medico sono uguali o superiori a 140 mmHg di pressione massima o sistolica (quella successiva alla contrazione del cuore, o sistole cardiaca, con l’ingresso del sangue nel sistema arterioso) e/o uguali o superiori a 90 mmHg di pressione minima o diastolica (il valore di pressione nelle arterie appena dopo la contrazione cardiaca).
A domicilio i valori di riferimento sono 5 mmHg più bassi sia per la sistolica che per la diastolica.
È importante che i valori pressori siano misurati con uno strumento adeguato e seguendo una procedura corretta: vanno effettuate almeno tre misurazioni a distanza di 1-2 minuti l’una dall’altra.
Per sapere se si è ipertesi, quindi, è necessario misurarsi periodicamente la pressione arteriosa. Chi ha valori di pressione arteriosa appena sotto i limiti dell’ipertensione dovrebbe ricontrollarla almeno una volta all’anno.
Esistono diversi gradi di ipertensione arteriosa e se si ha l’abitudine di misurarla ad intervalli regolari sarà più facile individuare un’eventuale iniziale alterazione prima che questa diventi “grave”.
Nel caso venga registrata la presenza di valori pressori elevati bisognerà rivolgersi al proprio medico curante e seguire le sue indicazioni.
La maggior parte degli ipertesi non presenta alcun sintomo e questo è il motivo per cui l’ipertensione arteriosa è stata definita il “killer silenzioso”.
Alcuni sintomi, presenti quando i valori pressori sono particolarmente elevati, sono cefalea, capogiri, palpitazioni, affaticamento, perdita di sangue dal naso, disturbi della vista.
Ipertensione arteriosa: cause
Cause e fattori di rischio: cosa fa aumentare la pressione arteriosa?
Nella maggioranza dei casi non è possibile identificare la causa dell’innalzamento della pressione arteriosa (si parla di ipertensione ‘essenziale’ o ‘primitiva’), e solo in una piccola minoranza di casi è individuabile una precisa causa (ipertensione ‘secondaria’).
Sono peraltro noti diversi fattori che aumentano le probabilità di diventare ipertesi:
fattori non modificabili, come l’età e la predisposizione genetica;
fattori modificabili, come il fumo, un eccessivo consumo di alcol, una dieta ricca in sale o in calorie e la sedentarietà.
Anche lo stress emotivo può favorire la comparsa di pressione alta: queste situazioni simulano una risposta ormonale finalizzata a preparare il corpo all’azione, aumentando così la frequenza e la gettata cardiaca. Se questa condizione si prolunga nel tempo, allora può portare ad ipertensione.
Dieta per ipertensione arteriosa
Quando un medico consiglia alla persona ipertesa di perdere qualche chilo per migliorare l’ipertensione, quasi sempre si parte in autonomia dall’eliminazione totale di pane e pasta, riducendo al minimo i carboidrati.
Oltre a essere totalmente inutile per una perdita di peso a lungo termine, questa totale rinuncia al carboidrato è anche molto pericolosa. I carboidrati sono, infatti, il “motore” della nostra energia; gli zuccheri vengono trasformati dal metabolismo in energia disponibile per ogni tipo di azione che compiamo.
Inoltre, una dieta iper proteica potrebbe dare problemi secondari, come un affaticamento del fegato o dei reni, che a lungo termine non sono affatto sostenibili.
Non sono necessarie decisioni drastiche o eliminazioni totali nella dieta per ipertensione arteriosa. Perdere peso si può, mangiando tutto, in maniera equilibrata.
Qual è la migliore alimentazione per l’ipertensione arteriosa?
La migliore dieta contro l’ipertensione artesiosa è la dieta Mediterranea, uno stile alimentare che contiene in sé tutti gli elementi per mangiare bene e favorire la nostra salute.
Alla base della dieta mediterranea rientrano frutta e verdura di stagione: i prodotti vegetali, quelli che la natura fortunatamente offre, sono ricchi di vitamine e sali minerali che difficilmente si trovano in altri alimenti, specialmente nei cibi preconfezionati.
Ricordiamo, infatti, che l’ipertensione può essere causata anche da uno squilibrio elettrolitico, cioè da un rapporto tra sodio e potassio non bilanciato. L’eccesso di sodio porta a una riduzione del potassio e del magnesio, che possono essere compensanti mangiando frutta e verdura, che ne contengono in abbondanza.
Alla base della piramide alimentare della dieta mediterranea troviamo anche i cereali. Pane, pasta, cous cous e altri cereali vanno consumati per garantire al corpo l’energia necessaria per compiere le sue funzioni.