Ragusa – Allarme rosso della federazione provinciale Moda Italia aderente a Confcommercio. “Il caro bollette – è sottolineato – colpisce anche il nostro comparto. L’insostenibile aumento dei rincari legati al mondo dell’energia riguarda, insomma, tutti i settori, quindi anche il nostro”.
“Dopo i risicati segnali positivi dei saldi estivi pure in provincia di Ragusa, grazie anche all’apporto del turismo – sottolinea il presidente provinciale della sigla di categoria, Daniele Russino – la preoccupazione del comparto è tutta orientata sul prossimo futuro, così come evidenziato dai dati del nazionale e denunciato da Confcommercio Sicilia con aumenti della spesa annuale delle bollette tra luglio 2021 e luglio 2022 che sono arrivati a toccare il 122% per l’elettricità e il 154% per il gas. I segnali non incoraggianti provengono anche dai nostri fornitori con aumenti dei prezzi per le prossime stagioni di circa il 15% che difficilmente potrà essere sostenuto dal consumatore finale e che vedrà ulteriormente ridotta la capacità di spesa, riducendo notevolmente i consumi. Occorre evidenziare pure che il settore dell’abbigliamento e delle calzature, contrariamente ad altri settori, ha continuato ad applicare i listini di inizio anno senza alcun aumento di prezzi ed anzi favorendo il consumatore che ancora oggi può acquistare in saldo a prezzi doppiamente bassi, facendo ricadere il caro energia solo a carico dell’azienda e riducendo le già risicate marginalità delle vendite che a volte non riescono a coprire i costi di gestione.
Ecco perché chiediamo, anche dopo la lettera di sollecitazione da parte di Confcommercio Sicilia a tutti i prefetti dei territori, di intervenire urgentemente con proposte adeguate, compresa l’estensione e l’incremento del credito d’imposta anche alle nostre aziende del Dettaglio Moda che, pur non essendo classificate come energivore e gasivore, necessitano di un aiuto immediato per fare fronte ai costi sempre più importanti e margini sempre più risicati ai limiti della sopravvivenza con il rischio, in autunno, della chiusura di centinaia di negozi e la perdita di migliaia di posti di lavoro”.