Ragusa – La famosa, ed iconica, scalinata del Castello di Donnafugata, la Compagnia Godot ha voluta trasformarla, nelle quattro serate del 25, 26, 27 e 28 agosto, in una spiaggia del Chersoneso tracico. Vi campeggiano le tende delle donne troiane, schiave dopo la caduta ed il sacco della loro città, nel disperato viaggio verso la Grecia dove le attende un triste destino. A guidarle, la loro regina, Ecuba, la moglie di Priamo, la madre di tanti figlie e figli, ormai quasi tutti morti, che con le altre donne condivide la schiavitù. Dietro di loro, nel buio silenzioso della campagna ragusana, avvertiamo quasi la presenza incombente dell’esercito acheo, accampato sulla stessa spiaggia e costretto là dallo spirare di venti contrari alla navigazione verso le coste greche. Poi il fato scatena il tragico susseguirsi dei fatti narrati da Euripide in questo dramma dalle tinte fosche e con un finale sanguinolento. Il sacrificio al defunto e non placato Achille, voluto da suo figlio e consigliato da Odisseo (un perfido Odisseo, secondo l’abituale impietoso giudizio che ne dava Euripide), della figlia di Ecuba. Polissena che preferisce la morte ad un destino da schiava.
Il sopraggiungere della notizia dell’assassinio dell’altro figlio superstite Polidoro, per mano del re del Chersoneso Polimestore, che lo ospitava per tenerlo lontano dai pericoli della guerra, e che invece volle impadronirsi dell’oro dato in dote da Priamo al regale ragazzo. La pervicace azione messa in atto da Ecuba nei confronti di Agamennone perché l’aiutasse nella vendetta contro Polimestore. Il finale tragico in cui Ecuba, spalleggiata dalle donne troiane, nelle tende di quest’ultime, con un inganno attira Polimestore e i suoi due figlioletti, uccidendo i bambini e accecando il re del Cheroneso con le fibbie delle cinture muliebri.
Dopo i successi estivi che la compagnia Godot ha riscosso mettendo in scena La fattoria degli animali di George Orwell, I giganti della montagna di Luigi Pirandello, La Piccola verghiana tra i vicoli di Ibla, l’Avaro di Moliére, è stato con questa potente e tragica Ecuba che Federica Bisegna e Vittorio Bonoccorso hanno voluto salutare un pubblico appassionato, sia locale che di turisti, che ha decretato continui sold-out per i loro spettacoli nelle varie location scelte (la scalinata del castello, i vicoli di Ibla, il cortile dell’università sempre nel quartiere barocco). Dando al contempo l’arrivederci per la prossima stagione invernale di Palchi Diversi che sarà presentata ad ottobre.
Nel frattempo rimangono in memoria gli appassionati soliloqui e dialoghi di Ecuba (Federica Bisegna), gli infingimenti ipocriti e falsi del re Polimestore (Vittorio Bonaccorso) splendidamente sorretti e circondati dai loro ragazzi, che tali sono solo per età ma ormai divenuti attori veri e propri e bravissimi (Giuseppe Arezzi, Alessio Barone, Rossella Colucci, Benedetta D’Amato, Andrea Di Martino, Federica Guglielmino Alessandra Lelli, Lorenzo Pluchino, Arianna Vitale). (daniele distefano)