Modica – “I lavoratori e le lavoratrici rappresentano il capitale umano di ogni comunità ed hanno diritto a trovare opportunità di lavoro rispettoso della dignità personale”. E’ quanto si legge nel programma elettorale del candidato alle elezioni regionali, Ignazio Abbate.
“Commercianti, imprenditori, start-up e giovani, devono trovare nella comunità un terreno fertile per la realizzazione dei propri progetti e nelle istituzioni piena vicinanza. Tra gli obiettivi – spiega Ignazio Abbate – che ci siamo fissati possiamo annoverare la nascita di progetti imprenditoriali e la crescita di occupazione attraverso progetti culturali e turistici nel territorio. Il potenziamento sia strutturale che umano dei Centri per l’impiego e gli attori del mercato del lavoro (agenzie per il lavoro) realizzando dei punti di orientamento attraverso le Agenzie per il Lavoro accreditate.
Un aspetto cruciale della politica del lavoro riguarda i lavoratori precari che prestano servizio presso la PA ed enti pubblici di varia natura. In particolare, per le diverse categorie di precari (dipendenti del consorzio di bonifica, personale ex dipartimento Foreste, ASU e altre forme di precariato) si proporranno interventi specifici per snellire le procedure di stabilizzazione, mediante l’introduzione di una graduatoria per tutti i lavoratori dei consorzi di bonifica e personale ex dipartimento Foreste, attualmente rientranti nella fascia dei “151sti”, da collocare, nell’arco della legislatura, a tempo indeterminato secondo criteri stabiliti e collocare tutto il personale attualmente inserito nelle fasce dei “101sti” e dei “78sti” nella fascia dei “151sti”. L’introduzione del TURN-OVER per tutti i lavoratori dei consorzi di bonifica e del personale ex dipartimento Foreste per consentire l’inserimento di nuove unità lavorative in rapporto al 50 per cento dei lavoratori che vanno in quiescenza. Il recepimento delle norme nazionali vigenti in materia per le modalità di assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori ASU, tenuto conto che la legge già approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana è stata impugnata dal Governo centrale.
La regolamentazione della mobilità del personale dagli enti regionali verso gli enti locali (Comuni), al fine di sopperire alle carenze di personale nell’organico di questi ultimi.