Ragusa – Dopo l’intervento del capogruppo m5S, Sergio Firrincieli, martedì sera in Consiglio comunale a Ragusa, sono stati avviati finalmente ieri i lavori per la posa del canale di raccolta acque a Passo Marinaro, località della costa che ricade sul territorio comunale di Ragusa. “Queste opere, attese da anni, per cui ci eravamo attivati assieme ai residenti della zona – spiega Firrincieli – dovevano iniziare lunedì scorso. Ma non si era registrato alcun intervento. Per cui, martedì sera, nell’ultima seduta del Consiglio, sono tornato a sollecitare l’attivazione di tutto ciò che si rendeva necessario per arrivare al dunque. Finalmente, ieri mattina, dopo la reiterazione dell’ennesima richiesta, siamo riusciti a venire fuori dall’impasse”. Durante gli acquazzoni, la mancanza di canalette di deflusso causava un allagamento lungo la strada, fino a un metro e oltre di altezza. L’acqua diventava pericolosa per la circolazione veicolare oltre che causare danni alle abitazioni.
Sempre per quanto riguarda la fascia costiera, in prossimità della stessa zona, e sempre in aula, Firrincieli è tornato a battere sul tasto di quanto accade in contrada Randello-Maghialonga. “Dopo che finalmente si era riusciti a dare ossequio all’ordinanza del 24 giugno del 2020 – ha spiegato l’esponente pentastellato – che prevedeva l’installazione di una sbarra in prossimità del sito, la stessa sbarra non è mai stata chiusa come previsto dalla disposizione contenuta nell’ordinanza. E, quindi, di fatto, si sono ricreati i disagi che avevano caratterizzato quell’area e che avevano motivato l’emissione del provvedimento di cui stiamo parlando. Ecco perché ho esortato l’Amministrazione comunale a chiudere già dalle prossime ore la sbarra in questione, predisponendo la consegna delle chiavi. Voglio aggiungere che è oltremodo diseducativo confrontarsi con il fatto che esiste una ordinanza e che la stessa si possa disattendere anche dopo tre mesi dall’installazione della sbarra e dopo oltre due anni dall’emissione dell’ordinanza. Chiediamo che il sindaco si faccia parte attiva di tutto ciò e che si adoperi di conseguenza. Se l’ordinanza viene emessa, la stessa deve essere rispettata. Altrimenti, rischiamo di trasformarci nel paese delle banane”.