Preoccupazioni sempre crescenti per la sanità nel capoluogo, l’Esecutivo di Territorio sollecita interventi del Sindaco.
“Una condizione sempre più critica della sanità ospedaliera a Ragusa e un sindaco in altre faccende affaccendato che assiste, impotente, al rimaneggiamento dei reparti al Giovanni Paolo II”.
È l’Esecutivo di Territorio Ragusa a considerare ornai insostenibile l’atteggiamento succube del Sindaco Cassì, silente davanti a tutte le omissioni e all’indifferenza nei confronti dell’ospedale cittadino.
Sottolineano da Territorio: “Se si tratta del Pronto Soccorso ci viene detto che la carenza di personale è comune a tutte le strutture dell’isola e si devono ringraziare medici e infermieri che riescono ad assicurare un servizio di eccellenza al netto delle discrasie provocate dai momenti di emergenza che allungano i tempi di permanenza nel Pronto Soccorso.
Si parla spesso dell’emergenza COVID, ma, almeno per ora, l’emergenza sembra allentata.
Il reparto Pediatria è stato liberato dai letti di altri reparti, le stanze sembrerebbero sanificate ma si attende ancora la riattivazione del reparto, dove è, andato a finire il personale che era in forza al reparto?
Una sentenza del TAR impone l’apertura del reparto di neurologia e della stroke unit a Ragusa, ma si continua tergiversare, le ragioni delle lungaggini burocratiche per la copertura delle unità di personale, medico e infermieristico, sembrano ormai favole per blandire l’opinione pubblica.
Oggi, si fanno insistenti le voci del trasferimento a Modica di quello che resta del reparto di otorinolaringoiatria: trasferito dalla non ideale ma funzionale sede del Maria Paternò Arezzo, il reparto si è ridotto a due stanze del Giovanni Paolo II, dove in condizioni indescrivibili sono stati sistemati, per usare un eufemismo, scrivanie dei medici e degli infermieri, ambulatorio, attrezzature e quant’altro di riferimento al servizio.
Invece di pensare ad una più ottimale sistemazione, i vertici della sanità ritengono di risolvere le criticità trasferendo anche quanto resta a Modica.
Invece di potenziare i servizi con adeguato personale e con adeguate sistemazioni, tramite un funzionale sfruttamento dei locali a disposizione, si adottano provvedimenti che, magari, si fanno passare, come molti in passato, per provvisori, emergenziali, e restano invece immodificati.”
“Servono prese di posizione ferme nei confronti dei vertici locali e regionali della sanità, l’ospedale Giovanni Paolo II, da nosocomio del capoluogo e da nuovo ospedale al centro del territorio di riferimento sembra diventare la cenerentola della sanità locale, da dove attingere personale, reparti e quant’altro per soddisfare le logiche campanilistiche di qualche politico al quale serve accrescere il suo consenso, evidentemente scarso.
Ma serve, soprattutto, la voce forte di un sindaco che, finora, si è sempre disinteressato della questione sanità, prono alle scelte e alle decisioni dei vertici regionali. Non si può continuare ad assistere a questo atteggiamento di sudditanza mascherato da moderazione”.