Mentre si accende a Ragusa il dibattito sul nuovo Piano Regolatore Generale deliberato dalla Giunta, spiegato dallo stesso sindaco Peppe Cassì in una lunga dichiarazione e che ha già suscitato perplessità e critiche da parte del Pd cittadino, altri aspetti dell’attività amministrativa sono incappati sotto la lente di ingrandimento dei consiglieri di opposizione. Giorgio Mirabella, del gruppo Insieme, che ha come suo punto di riferimento Maurizio Tumino, compie una attenta disanima sulla questione della tassa di soggiorno. Questa la sua nota stampa. “Viviamo in una sorta di gabbia dorata, vediamo una parete, con una porticina al centro, una parete che ci mostra in paesaggio paradisiaco, verde, palme, mare spiagge, paesaggio da mari del sud.
Ma aprendo la porticina ci si rende conto che quello sulla parete non era un panorama reale ma solo un dipinto. Oltre la porta ci troviamo immersi in una sorta di girone infernale, strade sporche, rifiuti abbandonati indiscriminatamente, verde pubblico curato a periodi, centri storici in declino, preda della microcriminalità, sviluppo economico assente, solo propaganda e programmi per opere pubbliche che chissà quando saranno realizzati, progetti culturali che restano sulla carta, turismo che non guarda alle potenzialità del riconoscimento UNESCO.”. Poi Giorgio Mirabella prosegue anche a nome dell’intero gruppo politico INSIEME che ha voluto esaminare la situazione politica alla luce degli ultimi eventi che hanno interessato l’amministrazione del Comune di Ragusa.
“Abbiamo atteso, con rispettoso silenzio, anche per il fatto che il gruppo INSIEME aveva espresso, nel 2018, un candidato alla guida della città (Maurizio Tumino n.d.r.), che l’attuale sindaco attuasse il suo programma elettorale, guardando senza preclusioni, agli esiti dello stesso. E’ sotto gli occhi di tutti che ben poco del programma elettorale è stato attuato, l’obiettivo principale di risvegliare la città non è stato nemmeno sfiorato. Non ci possiamo esimere dal fare alcune valutazioni sulla querelle fra il sindaco e l’assessore defenestrato. L’assessore dimissionato ha detto cose gravi e pesanti: o sono frutto della acrimonia per la defenestrazione, oppure se così non è occorre dare delle risposte precise. Uno degli aspetti sui quali ci vogliamo soffermare, in particolare, è quello dell’utilizzo della tassa di soggiorno, aspetto, peraltro, noto da tempo, sollevato anche da colleghi consiglieri che non hanno mai ricevuto risposte ai circostanziati interrogativi sulla questione.
E’ stato detto che gli assessori hanno pescato a piene mani nei fondi della tassa di soggiorno, una vera e propria distrazione di fondi dal momento che le somme relative debbono avere una destinazione precisa, appositamente regolamentata e, peraltro, approvata dal consiglio comunale su proposta della giunta. Si è parlato addirittura della astronomica somma, sul totale della tassa di soggiorno, di 260.000 euro per la manutenzione delle strade, sono evidenti, peraltro, le distorsioni nell’uso dei fondi, già solo leggendo i prospetti annuali di utilizzo, senza dimenticare che, al primo anno di sindacatura i fondi vennero utilizzati per gli stipendi del personale dell’ufficio turistico. Consideriamo di enorme gravità che il sindaco ha preferito ignorare l’argomento, nell’intervista al quotidiano locale, e glissato nell’intervista televisiva, spostando l’attenzione sulla necessità di propendere per le strategie del Piano Strategico del Turismo, a base di costosissimi siti internet e assunzioni di personale specializzato.
La nostra esigenza, a questo punto, prima di procedere ad un necessario accesso agli atti, è quella di avere dal sindaco risposte circostanziate sull’utilizzo della tassa di soggiorno, ma non solo. Dal febbraio di quest’anno, la Presidente dell’Osservatorio della Tassa di Soggiorno è dimissionaria. Il Sindaco Cassì non ha mai visto bene questo organismo, da sempre dimenticato, un intralcio alle sue strategie, che non viene convocato da mesi. Serve una netta inversione di tendenza anche perché compito esclusivo dell’Osservatorio è quello di monitorare l’utilizzo della Tassa di Soggiorno e nessuno meglio dei componenti potranno dare un giudizio sulla grave questione in essere”. (da.di.)