L’arte dei muretti a secco dell’area iblea è tra i protagonisti della “Settimana di sensibilizzazione nazionale sull’arte della pietra a secco” in corso di svolgimento a Lerici (La Spezia) con una serie di iniziative, laboratori, convegni promossi da Itla Italia Aps e che vedono il coinvolgimento attivo del Comune di Ragusa attraverso l’Assessorato alla Cultura. Alcuni scatti fotografici dei più bei muretti a secco iblei fanno inoltre parte della mostra “ITALIA: l’arte della costruzione in pietra a secco. Maestri, manufatti e paesaggi” fruibile fino al 6 novembre presso il castello di Lerici, un percorso per immagini che celebra la scelta dell’Unesco di iscrivere l’arte della costruzione in pietra a secco, le conoscenze e le tecniche nella sua prestigiosa lista del patrimonio immateriale culturale dell’Umanità. A presentare la candidatura sono state otto nazioni – Cipro, Croazia, Grecia, Francia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Italia – che si sono fatte portavoce di un sentire comune che riconosce a questa tecnica costruttiva tradizionale un valore speciale, da approfondire, conservare e tramandare per mille motivi – storici, culturali, ambientali, sociali, economici – in un’ottica di grande responsabilità per il futuro.
Costruire in pietra a secco significa costruire utilizzando come materiale solo pietre. Un linguaggio universale che caratterizza molte parti d’Italia, d’Europa, del mondo. E dei muretti a secco di Ragusa si parlerà sabato 29 ottobre all’interno della conferenza internazionale “L’arte della costruzione in pietra a secco: conoscenze e tecniche” in programma al Castello San Giorgio a Lerici e a cui interverrà, collegata dal capoluogo ibleo, anche l’assessore comunale alla Cultura, Clorinda Arezzo per illustrare la realtà locale. Il convegno, che vedrà il confronto di docenti, esperti e amministratori, potrà essere seguito anche via streaming sul canale youtube di Itla.
“I muretti a secco sono l’espressione più evidente delle nostre tradizioni poiché uniscono la manualità al sapere – sottolinea l’assessore Arezzo –. La valorizzazione di quest’arte, che rischia di perdersi, è di fondamentale importanza anche alla luce dell’importante riconoscimento Unesco che l’ha posta all’interno del patrimonio immateriale. Alla mostra saranno presenti alcuni scatti fotografici dei nostri muretti a secco, nati al fine di suddividere le proprietà rurali, ma anche i capolavori a questi strettamente connessi dei rifugi per contadini, delle “mannare” e dei “paralupi”, ovvero pietre sporgenti incassate nel muro che impedivano ai lupi di poter saltare e raggiungere il gregge. Siamo felici di aver partecipato come Comune di Ragusa alla Settimana Itla e a tutta l’attività di studio finalizzata a comprendere e mappare lo stato di vitalità dell’elemento Unesco tramite un primo censimento italiano dei saperi e del patrimonio testimoniale, con creazione di un database e di un’interfaccia web”.
Un luogo virtuale per raccogliere e condividere lo stato dell’arte, ancora come valore da conoscere, preservare, tramandare, promuovere, far esprimere.
“Questa tecnica di lavorazione della pietra ha prodotto nel tempo un’infinità di costruzioni che rispondono alle diverse esigenze del vivere e del lavorare, della spiritualità – sottolinea Donatella Murtas, direttrice Itla Italia Aps -. Sono nati così muri divisori dei campi, recinzioni per le greggi, muri frangivento, canali per irregimentare l’acqua, sentieri lastricati e acciottolati, coperture dei tetti, muri di protezione da animali selvatici e valanghe, piccole costruzioni di servizio all’agricoltura e alla pastorizia, muri di contenimento dei versanti terrazzati. Sono costruzioni che hanno forme perfette e mai banali, che derivano da accorgimenti e dettagli affinati nel tempo. Molto più che muretti a secco, come spesso in Italia si dice. Mantenere la preziosità dei paesaggi rurali della pietra significa avere le giuste competenze per averne cura, per intervenire a regola d’arte senza comprometterne l’autenticità, l’unicità, la qualità del vivere e l’attrattività dei luoghi. Per motivare inoltre un saper fare che genera lavoro e che rafforza l’economia locale. Ma che non si può improvvisare: è necessario imparare dai maestri. Utilitas et mirabilia”.
Il progetto, realizzato con il contributo del Mipaaf – Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ai sensi del D.D. n.0305202 dell’8/07/2022, con un bando sulla valorizzazione internazionale di tradizioni e pratiche come patrimonio immateriale, è stato costruito e presentato da Itla Italia Aps, associazione nata nel 2011 per la tutela, valorizzazione dei terrazzamenti e delle relative conoscenze, tradizioni, pratiche nel contesto della più ampia International Terraced Landscape Alliance.