Comiso – La Polizia di Stato di Comiso è impegnato nell’attività di analisi e contrasto delle fattispecie delittuose che si manifestano nel territorio, ponendo la più ampia attenzione agli eventi di “apparente” lieve entità, come nella fattispecie il disturbo alla quiete pubblica, che cela condotte criminali maggiormente pericolose per la società.
Ogni giorno alle Forze dell’Ordine di Comiso giungono “segnalazioni” per persone che “disturbano” e quello che può sembrare un intervento di routine spesso nasconde insidie che mettono in pregiudizio l’incolumità dei cittadini e quella degli operatori.
E’ successo agli Agenti della Squadra Volante del Commissariato che nel decorso sabato intorno alle ore 22:15 sono stati chiamati ad intervenire in questa via Principessa Mafalda n. 23, nei pressi di un esercizio pubblico per la presenza di una persona che disturbava i passanti.
L’evoluzione dell’intervento ha consentito di evidenziare che l’uomo in questione era intento a seguire tre ragazze in questa Via Cimarosa n. 7 armato di un grosso tubo in metallo.
Gli Agenti con la massima attenzione, appreso dalle segnalanti che il soggetto era “fuggito” facendo perdere le sue tracce, si mettevano alla ricerca, intercettandolo poco dopo in una via attigua, dove, l’uomo improvvisamente si scagliava contro di loro con una mazza di ferro e li colpiva con calci e pugni, ma i poliziotti nonostante la resistenza riuscivano a bloccarlo.
Il personale operante era costretto alle cure mediche e solo al termine era possibile identificare il soggetto per un uomo di 45 anni extracomunitario con svariati precedenti di Polizia per i reati di Resistenza a Pubblico Ufficiale, Porto abusivo di armi e Furto aggravato.
L’uomo veniva così tratto in arresto per il reato di “Resistenza a Pubblico Ufficiale e Lesioni a Pubblico Ufficiale e su autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria veniva condotto in carcere.
Convalidato l’arresto, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’uomo veniva scarcerato il successivo 24 ottobre e stante la sua condizione di irregolarità sul territorio nazionale veniva emesso nei suoi confronti il provvedimento di espulsione dall’Italia con accompagnamento presso il C.P.R. di Palazzo San Gervaso in provincia di Potenza.