Una rivisitazione del Superbonus da 110% a 100% potrebbe arrivare con il nuovo Cdm del Governo Meloni in programma per venerdì 4 novembre. Almeno è quanto si evince dalle ultime news. “Presumibilmente ci vedremo per un altro Cdm venerdì 4 novembre, una seduta molto importante perché abbiamo in discussione l’approvazione della Nadef, fondamentale e propedeutica per la Legge di bilancio. Stiamo facendo una corsa contro il tempo”. Sono queste le parole del presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha tracciato un calendario serrato per approvare la manovra entro l’anno, pena l’esercizio provvisorio. Sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri l’aggiornamento della Nadef con il quadro programmatico ma anche, alla luce della stima preliminare sul Pil, nel quadro tendenziale. Il documento dovrebbe fissare l’asticella del deficit al 4,5% (dal 3,4% del dato tendenziale), consentendo così uno spazio di manovra per il 2023 di circa 21 miliardi, che però a questo punto potrebbero anche essere di più. Il conto complessivo della legge di bilancio potrebbe alla fine salire fino a circa 40 miliardi.
Superbonus 110% nel nuovo Governo Meloni
Sul tavolo del governo pare ci sia anche una rivisitazione del Superbonus 110%. La misura, che agevola i lavori di efficientamento energetico di edifici e villini, ha già totalizzato oltre 51 miliardi di interventi ammessi a detrazione mentre per il 2023-2028 il bilancio pubblico ne mette a disposizione quasi 20 in meno. “Il bonus 110 per cento va rivisto: se qualcuno ha qualche milione di euro penso che possa sistemarsi casa anche senza un contributo pubblico, partiamo da chi ha più bisogno, partiamo dai palazzi delle periferie” ha affermato ieri il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Matteo Salvini. Dello stesso avviso Alfredo Mantovano, neo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. “Merita una rivisitazione – ha affermato Mantovano nel corso della sua visita a Norcia – soprattutto per gli effetti negativi che ha prodotto su questo territorio, distogliendo una parte dell’imprenditoria dall’essere attratta a questo tipo di lavoro”.
Superbonus 110%: le ipotesi delle nuove condizioni
Secondo il Sole 24 Ore la rimodulazione potrebbe far scendere l’incentivo dal 110 al 100%. Allo studio anche una modifica della platea: il nuovo superbonus riaprirebbe infatti le porte dell’aiuto fiscale anche alle abitazioni unifamiliari, a patto che siano utilizzate come prima casa da proprietari entro una certa soglia di reddito. Un’opera di restyling che – come sottolinea il quotidiano di Confindustria – deve coniugare l’esigenza di mettere al riparo i saldi di finanza pubblica dei prossimi anni da impatti troppo pesanti determinati dalla corsa all’incentivo, con la necessità di evitare un contraccolpo politico nel mondo dei proprietari immobiliari da sempre al centro delle attenzioni del centrodestra.
Aliquote e limiti di reddito sono ancora in fase di definizione, e il loro assetto finale dipenderà dal quadro complessivo delle risorse a disposizione in una legge di bilancio che, però, ha al centro delle priorità la battaglia contro i colpi dell’inflazione su famiglie e imprese, a cui saranno destinati i tre quarti degli sforzi finanziari. Ancora da chiarire, infine, le modalità di un eventuale nuovo intervento per rilanciare il mercato delle cessioni dei crediti, che nonostante gli ultimi correttivi introdotti dal decreto Aiuti-bis resta alle prese con le difficoltà legate al meccanismo della responsabilità, come confermato anche dalle ultime sentenze della Cassazione penale che hanno ribadito la legittimità del sequestro del credito falso anche in capo a cessionari che non hanno in alcun modo partecipato alla frode.