Il cachi o la mela d’Oriente è un frutto autunnale noto da pochi per le mille proprietà benefiche per la salute. Il cachi è in grado di neutralizzare l’acidità dei succhi gastrici dello stomaco avendo, diversamente dagli agrumi e da altri frutti, un ph lievemente alcalino, per cui è indicato per chi soffre di gastrite e reflusso gastroesofageo. Inoltre, grazie alla presenza di potassio che, contrapponendosi al sodio, favorisce l’eliminazione dell’acqua a livello renale, il cachi favorisce la diuresi.
La fibra insolubile è molto utile nel contrastare i livelli alti di colesterolo, in quanto è in grado di ridurre significativamente l’assorbimento del colesterolo derivante dall’alimentazione a livello intestinale: “per tale motivo, nelle persone che presentano livelli molto alti di colesterolo nel sangue viene spesso consigliato il consumo di un cachi anche dopo un pasto, al fine appunto di limitare l’assorbimento dei grassi”, specifica la nutrizionista.
La storia del cachi
Nel pieno della stagione dei cachi, la “mela d’Oriente” secondo la definizione letteraria per la sua origine prima in Cina e poi in Giappone, dove è conosciuto come Loto (il frutto) e Albero della Pace (la pianta), vale la pena fare un punto su quanto possa essere utile per la nostra salute e per le nostre giornate questo tipico frutto autunnale. Un frutto che, tra l’altro, possiamo usare molto, e con diverse declinazioni, in cucina. Lassativo, diuretico, energizzante e ricco di vitamine, betacarotene e sali minerali come il potassio, il fosforo e il magnesio: il cachi, o kaki, protegge e depura il fegato, uno degli organi più delicati del nostro corpo. Un etto di questo frutto, con buccia giallo arancio, fornisce 65 calorie ed è composto per l’80 per cento di acqua e fino al 18 per cento di zuccheri con tracce di proteine e grassi, mentre presenta circa un 2,5 di fibre.
Cachi contro la stanchezza
Dato il ricco contenuto zuccherino, il cachi o mela d’Oriente è un frutto molto energetico (un frutto medio di 200-250 grammi apporta circa 200kcal) ed è pertanto molto utile nel contrastare la stanchezza, sia fisica che mentale, tipica della stagione autunnale, aiutandoci a ritrovare energia in modo naturale, “proprio nel periodo dell’anno in cui ne abbiamo maggiormente bisogno”, sottolinea l’intervistata per valorizzare l’importanza della stagionalità. Sempre per l’apporto energetico, il cachi è consigliato a tutti coloro che praticano attività sportiva, sia prima dell’allenamento, fornendo energia immediatamente disponibile, sia dopo l’allenamento, per ricarburare l’organismo e ripristinare il corretto livello di minerali persi con la sudorazione.
Cachi rafforza le difese immunitarie e fa bene alla vista e alla pelle
Il cachi o mela d’Oriente è ricco di vitamina A protegge la vista e mantiene in salute la pelle, mentre la C rafforza le difese immunitarie. Pertanto, “consumare i cachi durante la loro stagione di maturazione è molto utile nel potenziare l’organismo contro l’attacco di virus e batteri, che inizia tipicamente con la stagione autunnale”. Naturalmente la ricchezza in antiossidanti (compresa la vitamina C) offre protezione contro i radicali liberi, contrastando l’invecchiamento cellulare
Cachi: ecco le controindicazioni
I cachi o mela d’Oriente se consumati in quantità moderate non presentano particolari controindicazioni. Se assunti invece in dosi eccessive possono portare a diarrea per via dell’alto contenuto di fibre. A causa dell’elevata quantità di zuccheri non dovreste consumarli se soffrite di diabete, obesità e insulino resistenza.