Ragusa – Con le segnalazioni di questa settimana, dalla zona nord-ovest della città dove si trova l’ospedale cittadino, di cui si occupa il consigliere comunale Mario D’Asta, ora scendiamo giù giù fino a Ragusa Ibla, dove l’infaticabile Comibleo punta la propria attenzione “sull’inosservanza delle norme sul conferimento dei rifiuti degli esercizi di ristorazione di Ibla” ed ha presentato un esposto al procuratore della Repubblica, al prefetto di Ragusa, ai Nas e per conoscenza al Sindaco.
In tale esposto si evidenzia “il Comibleo da sempre ha segnalato al sindaco l’indecorosa presenza dei bidoni dei Rsu prodotti dagli esercizi di ristorazione che gravano sulla salute pubblica per gli inconvenienti igienico sanitari causati dai cattivi odori e dal proliferare di insetti, di roditori e di rapaci. La vigente normativa nazionale prevede che i produttori dei rifiuti ne siano responsabili sino al loro conferimento, ma il Comune invece di imporre il rispetto della normativa, con ordinanza sindacale n.302/2018 ha concesso ai soli esercizi di ristorazione e solo per il centro storico di Ibla la possibilità di mettere i bidoni della loro spazzatura all’esterno e lontano dai loro esercizi, senza limitazione di orario e senza rispettare il calendario delle giornate previste per il ritiro di ogni singolo rifiuto. Per le proteste dei residenti, e su richiesta del soprintendente di Ragusa, i bidoni sono stati spostati dai monumenti Unesco, ma sono rimasti lontani dagli esercizi e sotto le abitazioni dei cittadini.
Per risolvere il problema, chi amministra la città ha proceduto a camuffare i bidoni, a spese dell’intera cittadinanza, ponendoli all’interno di manufatti simili a gabbie, di capienza inadeguata, e dislocati lontano dalle attività che li producono”. L’attenta disamina del comitato di volontariato dei residenti del quartiere barocco così prosegue “le gabbie addossate alle pareti costituiscono l’habitat ideale per il rifugio e il proliferare di insetti, blatte, scarafaggi e topi e non sono facilmente utilizzabili necessitando dell’apertura manuale delle gabbie e dei bidoni da parte di tutti gli operatori, in netto contrasto con le norme igienico-sanitarie che prevedono l’obbligo di comandi non manuali, come è previsto anche dal regolamento comunale del 2016 per la raccolta differenziata.
Ulteriore anomalia, oltre all’ordinanza sindacale n. 302/2018, è l’allegato “A” in essa contenuto che dà la possibilità, alle utenze prive degli appositi locali interni, di allocare i bidoni all’esterno, laddove si recita che “i titolari delle utenze sono tenuti al conferimento delle frazioni merceologiche esclusivamente negli appositi contenitori destinati agli utenti stessi e cioè di pertinenza degli utenti come indicato sui contenitori” e che “per la frazione umido i titolari delle utenze sono tenuti al conferimento … all’interno dei contenitori specifici … nei soli giorni e orari di effettuazione della raccolta” , condizione completamente disattesa da un gran numero di ristoratori”. Comibleo sottoliena inoltre che “l’autorità comunale non esercita alcun controllo. Ciò costituisce ancora ulteriore disparità di trattamento tra utenze domestiche e non domestiche, tra il centro storico e il resto della città dal momento che i bidoni posti all’esterno delle attività di ristorazione, godono di queste particolari condizioni contrariamente a quanto avviene per le utenze domestiche obbligate al rispetto del calendario e degli orari di conferimento.
Di tale ordinanza sindacale sopra citata beneficiano anche le abitazioni e le attività ricettive del centro storico di Ibla, non dichiarate e abusive, che sfuggono al controllo del Comune e che ammassano i loro Rsu sopra e intorno a queste gabbie, sicure di non subire alcuna conseguenza come è ampiamente dimostrato dalle continue foto dei cittadini. Ecco perché il Comibleo chiede che in tutto il centro storico di Ragusa Ibla, patrimonio Unesco, la raccolta differenziata dei rifiuti sia uniformata alle leggi e ai regolamenti nazionali e comunali, come per il resto della città, e precisamente: la rimozione dei bidoni e delle gabbie dal centro storico di Ibla; l’obbligo per tutti i soggetti di uniformare le modalità della raccolta differenziata a quelle in vigore nel resto della città; la verifica della regolarità amministrativa delle utenze e delle attività abusive per impedire che i rifiuti siano abbandonati; il costante servizio di vigilanza sul conferimento dei rifiuti da parte delle utenze che non pagano il canone per la raccolta e che quindi gravano sul resto della cittadinanza”. (da.di.)