Polemiche a Ragusa sul nuovo piano regolatore generale. “Sulla questione legata al nuovo Prg stiamo sentendo tutto e il contrario di tutto. Per amore di verità, però, occorre dare a Cesare quel che è di Cesare. Tutte le mistificazioni politiche a cui stiamo assistendo testimoniano, pur a fronte dello spessore di un percorso che merita la massima attenzione, che la principale volontà è quella di creare dissapori, dissidi e soltanto per ragioni di carattere elettorale. Tutto ciò, insomma, ci sembra alquanto strumentale”.
E’ quanto afferma il presidente di Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, a proposito del dibattito sullo strumento urbanistico. “Tutti, infatti – aggiunge Chiavola – chiedono ulteriori incontri di approfondimento, di chiarimento. Ma dov’erano quando il Piano fu proposto alla città proprio con l’intento di presentare modifiche? Tre giornate sullo schema di massima. In quella sede era il momento adatto prima di arrivare al progetto definitivo. Del resto, ci sembra che siano pervenute un centinaio di osservazioni da parte dei cittadini e che, tra gli interventi, si sia registrato anche quello del segretario cittadino del Pd, Peppe Calabrese, che ora chiede conto e ragione sul fatto che non è stato possibile dire la propria. Circostanza, insomma, non proprio veritiera. Di quelle famose osservazioni si è tenuto conto nella redazione del Prg esecutivo che è quello presentato martedì scorso alla città, anche attraverso lo streaming per favorire proprio tutti.
Tra l’altro, questo a testimoniare il fatto che l’Amministrazione Cassì non intende avere un atteggiamento di chiusura, mi risulta che giovedì prossimo ci sarà un incontro con gli ordini professionali. Inoltre, alla luce delle lamentele raccolte dalle varie forze politiche di opposizione, mi pare di potere dire che ci siano assolutamente i margini per raccogliere ulteriori integrazioni. L’incontro con gli ordini professionali, ad esempio, serve proprio a questo. Per non parlare del fatto che, poi, il nuovo Prg approderà in commissione consiliare e quindi in Consiglio dove potranno essere proposti ulteriori emendamenti e in questa circostanza arriverebbero, dunque, ulteriori solleciti formali per integrare modifiche.
O forse i consiglieri non rappresentano i cittadini? Dopo l’adozione in Consiglio comunale, tra l’altro, ci saranno trenta giorni dedicati alla pubblicazione del Prg così esitato e altri trenta giorni per le osservazioni di tutti i cittadini. Che poi saranno discusse ulteriormente in Consiglio comunale. Ecco perché ritengo che tutte le critiche abbiano un sapore strumentale visto che l’iter parla chiaro e fornisce assolutamente possibilità, qualora ritenuto indispensabile, di manovra”.