Ispica – Una competizione persa, quella della Virtus Ispica a Santa Croce, a causa di un calcio di rigore. Una partita condizionata, per buona parte, dall’uomo in meno. Un match che, se si fosse disputato per tutto il tempo ad armi pari, probabilmente avrebbe avuto un esito differente. Ma, come è noto, le gare non si vincono con i “se” e con i “ma” quanto piuttosto con la determinazione. Parola di mister Giuseppe Trigilia che analizza in questi termini la sconfitta subita, nell’anticipo di sabato, con il punteggio di 1-0 al Kennedy di Santa Croce.
“Intanto complimenti al Santa Croce – afferma il tecnico giallorosso – perché ha saputo interpretare questa gara meglio di noi. In un campo al limite della praticabilità, abbiamo cercato di sfoderare le armi che avevamo. Ma, prima il rigore e poi l’espulsione per doppia ammonizione di Dipasquale, nella seconda parte del primo tempo, ci hanno un po’ tagliato le gambe. Diciamo che alcune interpretazioni arbitrali non ci hanno convinto. Ma ci può stare. Nel mondo del calcio esistono direttori di gara che compiono errori di valutazione e che compromettono l’andamento di una partita. Fa parte del gioco, lo sappiamo. Piuttosto, situazioni del genere devono spingerci a interpretare al meglio taluni frangenti e ci devono fare compiere un altro step sul fronte della maturazione di certi percorsi. E’ inutile, ad esempio, incaponirsi su determinate giocate quando sappiamo che il campo non lo consente.
Dobbiamo sapere leggere meglio queste situazioni. Ecco perché parlo di un ulteriore passo che ci ha permesso, nonostante la sconfitta, di crescere. In undici contro undici sino al novantesimo, probabilmente non avremmo sofferto il Santa Croce. Ma, ribadisco, non ha senso recriminare sul latte versato. Pensiamo, piuttosto, a resettare tutto, a concentrarci sugli errori che commettiamo in alcuni reparti del campo per evitare di ripeterli. Ci sono partite in cui bisognerà dare il centocinquanta per cento. E mi attendo che si comprenda subito questo modo di interpretare determinate partite e che si possa procedere con questa capacità di discernere in vista del prosieguo della stagione”.