Sarà il giornalista de “Il Sole 24 ore” Dario Deotto – commercialista e studioso degli aspetti fiscali nel metaverso – l’ospite d’eccezione chiamato a relazionare sul tema “Metaverso, NFT e Criptovalute” durante un convegno organizzato dai commercialisti presso la sede dell’Ordine di Ragusa questo giovedì giorno 1 dicembre alle ore 16. L’evento in programma, fortemente voluto dal Consiglio ragusano (impegnato sul fronte delle scadenze fiscali; ben 162 soltanto a novembre) punta dritto il dito al futuro, e nello specifico lo fa affrontando il tema della digitalizzazione nonché quello della nuova realtà virtuale del metaverso, con il settore fiscale al centro della rivoluzione.
Se il metaverso, infatti, promette di riprogettare industrie, economie, società e fisco, anche l’attività dei commercialisti ne sarà profondamente influenzata. “Il metaverso – spiega il presidente dell’Ordine dei Commercialisti Maurizio Attinelli – rappresenta una nuova opportunità in tutti i settori. Esso comporterà un cambiamento radicale, dall’approccio con le aziende al coinvolgimento dei clienti, allo sviluppo del prodotto, all’innovazione e, in definitiva, all’intero modello di business. In Sicilia per adesso abbiamo poche persone che hanno deciso di investire sul metaverso. Ma in tanti stanno già sperimentando come costruire spazi sociali virtuali, vendere oggetti virtuali come vestiti, creare gemelli digitali di fabbriche per ottimizzare le operazioni e persino condurre interviste e inserire nuovi dipendenti. Le aziende – continua Attinelli – si chiedono come pensare al metaverso in ordine alla strategia futura e agli investimenti da fare per essere pronte. E tra le tante implicazioni che il nuovo mondo virtuale comporterà, molte riguarderanno i cittadini e le imprese italiane assistite dai commercialisti.
“Spostare – riferendosi questa volta all’aspetto giuridico – le attività commerciali in una realtà come il metaverso metterà il mondo fisico regolamentato da ordinamenti giuridici esistenti a confronto con il mondo virtuale, dove regna il “digital code”. I due sistemi, per convivere, dovranno dialogare e servirà di conseguenza una nuova normativa giuridica al fine di preservare il potere fiscale dello Stato”.