Anomalo aumento di contagi da streptococco A in Inghilterra tanto che le autorità sanitarie del Regno Unito hanno fatto scattare l’allerta per un aumento del numero di casi e infezioni di streptococco A un gruppo di batteri che può causare la scarlattina e molti altri problemi di salute, talvolta anche gravi e pericolosi, con sintomi che variano a seconda degli organi colpiti. L’ultimo rapporto dell’Agenzia britannica per la sicurezza sanitaria (UKHSA) rileva che, durante la prima parte della stagione 2022-2023, le notifiche di infezione sono di gran lunga superiori a quelle segnalate nello stesso periodo delle ultime cinque stagioni, comprese le annate pre-pandemia Covid.
In Inghilterra, in particolare, i casi di scarlattina “continuano a rimanere più alti di quanto vedremmo normalmente in questo periodo dell’anno” precisa l’Agenzia nell’aggiornamento sulla situazione epidemiologica. Nel periodo compreso tra il 12 settembre e il 20 novembre, sono stati segnalati oltre 4.600 casi di scarlattina – di cui 851 nella settimana 46 (dal 14 al 20 novembre) – rispetto a una media di 1.246 casi nello stesso periodo dei cinque anni precedenti. Più alti del previsto anche i casi di malattia invasiva da Streptococco di gruppo A, la forma più grave di infezione, che in questa prima parte della stagione sono stati 509, di cui 73 nella settimana 46. Preoccupa soprattutto il numero di decessi finora registrato, il cui bilancio è salito a 7 morti nelle ultime ore, di cui 6 in Inghilterra e uno in Gallese, tutti di età scolare.
Streptococco A: cos’è e sintomi
Gli streptococchi del gruppo A (Group A Streptococcus, GAS, secondo la classificazione della batteriologa statunitense Rebecca Lancefield) sono batteri anaerobi facoltativi Gram-positivi, la cui specie patogena più significativa è lo Streptococcus pyogenes. Nello specifico lo S. pyogenes è un batterio emolitico di tipo β, ovvero capace di produrre tossine, una delle quali, la streptolisina, in grado di distruggere i globuli rossi. Come tutti gli streptococchi, quelli di gruppo A hanno forma sferica (cocchi), la cui caratteristica è di formare colonie a catenella. Si tratta di batteri molto contagiosi, che si diffondono per contatto diretto con le secrezioni provenienti dalla gola o dal naso di individui infetti (parlando, tossendo o starnutendo, il che crea goccioline respiratorie che contengono i batteri) o attraverso lesioni cutanee infette. Il rischio di infezione è maggiore in presenza dei sintomi di infezione, ma anche gli asintomatici possono trasmetterla, sebbene l’infezione asintomatica sia molto meno contagiosa.
Streptococco A: faringite streptococcica e impetigine
Gli streptococchi di gruppo A possono colonizzare la gola e la pelle e, nella stragrande maggioranza dei casi, le infezioni sono caratterizzate da malattie con sintomi relativamente lievi, come febbre alta, mal di gola (faringite streptococcica) e infezioni della pelle (impetigine) che colpiscono soprattutto i bambini. Alcune infezioni, specie se non trattate, possono causare complicanze come febbre reumatica (un’infiammazione che interessa le articolazioni, il cuore, la cute e il sistema nervoso) e glomerulonefrite acuta (un’infiammazione dei glomeruli, la rete di vasi sanguigni del rene). L’infezione può anche diffondersi lungo i vasi linfatici (provocando linfangite) fino ai linfonodi (provocando linfoadenopatia), e determinare complicanze purulente, come ascessi peritonsillari, otite media, sinusite e batteriemia. Altre gravi patologie associate all’infezione da Streptococco di gruppo A comprendono setticemie, polmoniti e, più raramente, endocardite.
La scarlattina da Streptococco del gruppo A
Tra le patologie causate dall’infezione da streptococco di gruppo A anche la scarlattina, una malattia esantematica prevalentemente dell’infanzia, che di solito fa seguito a un’infezione faringea e, meno frequentemente, è conseguenza di infezioni in altri siti, come la pelle. La malattia è causata da ceppi di streptococchi di gruppo A (incluso S. pyogenes) che producono una tossina eritrogenica, capace di determinare la classica eruzione scalattinica febbrile, che appare inizialmente sotto forma di piccole macchie rosse sul petto e sull’addome. I segni di questa eruzione cutanea si sbiancano alla pressione e possono poi diffondersi a tutto il corpo, apparendo come “come linee rosso scuro nelle pieghe cutanee (linee di Pastia), o come pallore periorale” precisano i manuali di MSD. “I rash consistono in caratteristiche numerose piccole elevazioni papulari (da 1 a 2 mm) che danno una sensazione tattile come di carta vetrata. Dopo la remissione della febbre, lo strato superficiale della pelle precedentemente arrossata spesso desquama. L’esantema dura in genere dai 2 ai 5 giorni”.
Streptococco: infezioni in aumento anche in Italia
In Italia, la situazione relativa alla scarlattina e le altre malattie causate da Streptococco di gruppo A è definita come “sotto-controllo” dagli esperti che, tuttavia, rilevano una circolazione sostenuta dello S. pyogenes, come affermato al Corriere della Sera dal professor Gianvincenzo Zuccotti preside della facoltà di Medicina dell’Università Statale e direttore di Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Buzzi di Milano. “Vediamo più casi ma niente di allarmate” ha precisato il professor Giuseppe Banderali, vicepresidente della società italiana di pediatria e direttore della Struttura complessa di Pediatria, ospedale San Paolo di Milano che, come gli specialisti d’Oltremanica, ritiene che livelli di infezione più elevati possano essere una conseguenza della pandemia di Covid.
Come si curano le infezioni da Streptococco A
Premesso che il modo migliore per proteggersi dall’infezione da streptococco A è praticare una buona igiene, come lavarsi spesso le mani, il trattamento della faringite streptococcica, così come della scarlattina e delle altre infezioni da Streptococco A di tipo beta-emolitico prevede l’uso di antibiotici. Il principio attivo di elezione sia per le infezioni lievi sia per le malattie più gravi è la penicillina, sottolineano gli specialisti del centro Humanitas di Rozzano (Milano). In caso di allergia a questo antibiotico è possibile affidarsi all’eritromicina, che può però essere associata a resistenze. “Per rendere non contagiosa un’infezione da streptococco di gruppo A è sufficiente un trattamento antibiotico di 24 ore – precisano gli specialisti – . Per trattarla adeguatamente è però necessario portare a termine l’intera terapia antibiotica”.