Di fronte alla gravità di quanto denunciato dall’associazione politico culturale Ragusa in movimento, su quanto avvenuto a Ragusa Ibla nel pomeriggio del giorno dell’Immacolata, ci saremmo aspettati perlomeno una nota chiarificatrice da parte dell’amministrazione comunale e dello stesso sindaco Cassì. Ma fino a sabato pomeriggio, da Palazzo dell’Aquila non è giunta nessuna nuova, anzi silenzio totale. Pertanto riportiamo integralmente il documento di Ragusa in movimento, firmato dall’avvocato Michele Savarese. “Un brutto pomeriggio nel giorno dell’Immacolata per i tanti ragusani e turisti che intendevano trascorrere qualche ora nella città antica.
Nonostante avessero regolarmente parcheggiato le autovetture nei parcheggi vicino alla villa di Ibla, pagando regolarmente il biglietto nelle colonnine per la sosta ed esponendolo sul cruscotto delle rispettive autovetture, al momento del rientro hanno trovato davanti al parcheggio la polizia municipale che aveva provveduto a rimuovere le autovetture facendole collocare in un deposito presso la zona industriale, nella parte opposta della città. Ovviamente è scoppiato il caos, anche perché, in una città come la nostra, dove non funziona il trasporto pubblico, non c’è alcun modo di raggiungere la zona industriale se non avvalendosi dell’aiuto di parenti e amici. “Una vicenda vergognosa – denuncia l’avvocato Michele Savarese di Ragusa in Movimento – visto che le persone avevano regolarmente pagato il loro diritto alla sosta.
Se il Comune di Ragusa aveva predisposto la chiusura dei parcheggi, per quale motivo le colonnine rilasciavano i biglietti per il parcheggio? L’ingiustizia è ancora più amara se si pensa che ci hanno segnalato che non era neanche esposto alcun pannello che preannunciava il divieto di sosta. Questa è una beffa che induce ovviamente i visitatori della nostra città a non tornare mai più poiché hanno anche dovuto pagare non solo delle sanzioni illegittime ma anche le spese di intervento, rimozione e custodia dei lori veicoli per un importo di 150 euro. Ma purtroppo c’è di più. Siamo stati contattati anche da una donna incinta che ci ha riferito che quando il marito ha rappresentato alla polizia municipale che la moglie era in evidente stato interessante e non sapeva come recarsi a ritirare la propria autovettura, i vigili urbani invece di accompagnare la donna presso la propria abitazione le avrebbero detto, senza alcuna delicatezza, di chiamare un taxi.
Questi atteggiamenti, lo abbiamo ripetuto molte volte nelle nostre segnalazioni, non fanno altro che allontanare i cittadini dalle istituzioni e questa volta anche i turisti dalla nostra città”. Dall’esposizione fatta da Ragusa in movimento appare evidentissimo dunque che qualcosa non ha funzionato nella comunicazione tra i vari uffici comunali o tra questi ed il comando della Polizia Municipale. Motivo perché, a maggior ragione, sarebbe stato d’obbligo, da parte delle autorità competenti, chiarire l’accaduto e trovare un modo per risarcire danni e disagi arrecati ad ignari ed incolpevoli automobilisti, Se non addirittura chiedere scusa. (da.di.)