In relazione alla chiusura della Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) di Comiso, il direttore sanitario dell’ASP di Ragusa, dott. Raffaele Elia, precisa quanto segue. “Come richiesto a seguito di sopralluogo dei NAS di Ragusa, è stata temporaneamente sospesa l’attività presso la RSA di Comiso. Per evitare le infiltrazioni d’acqua dal tetto, che si sono palesate in maniera grave a seguito delle ultime piogge, all’interno della struttura verranno eseguiti un paio d’interventi: il primo, che sarà avviato già nei prossimi giorni, prevede la sistemazione localizzata del tetto, attraverso l’impermeabilizzazione della copertura nelle porzioni dove sono state riscontrate le maggiori criticità.
Il secondo intervento, di maggiore entità sotto il profilo economico, prevede l’affidamento e la realizzazione di un progetto, previa trasmissione al Genio civile (da cui dovrà essere autorizzato), prima di passare alla realizzazione dei lavori per il rifacimento dell’intera copertura (2.600 metri quadrati). Si tratta, come ovvio, di un intervento di più ampio respiro, che richiede circa tre mesi di tempo dal momento dell’affidamento dei lavori. Per consentire agli operai di lavorare in totale sicurezza – sottolinea Elia – sarà preventivamente necessario realizzare sul tetto le infrastrutture di protezione richieste dalla normativa entrata in vigore successivamente alla realizzazione dell’edificio”.
“Dei dodici ospiti presenti nella struttura – prosegue Elia – otto sono stati destinati all’assistenza domiciliare integrata; due sono stati trasferiti in case di riposo e altri due nella RSA di Ragusa”. Relativamente al personale, il direttore sanitario dell’ASP chiarisce che “dal momento dell’interdizione della RSA di Comiso, una parte è stato invitato a usufruire di un periodo di ferie; un’altra parte, invece, è stato mobilitato a Ragusa. Si tratta di disposizioni temporanee, in attesa del ripristino della funzionalità della struttura comisana”.