Il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, interviene su alcuni fatti relativi all’ospedale di Comiso. “E’ necessario fare chiarezza e fugare qualunque allarmismo insorgente”. “In qualità di primo cittadino mi preme far chiarezza su alcune cose che, in questo periodo natalizio, stanno creando allarmismi, soprattutto nelle persone meno informate. Ma forse l’obbiettivo è questo. Innanzitutto – spiega il sindaco di Comiso – i progetti relativi alla sanità e quindi le varie decisioni sulle strutture ospedaliere, sono il frutto di programmazione attinente solo ed esclusivamente all’Azienda Ospedaliera, a livello nazionale e regionale, e scaturiscono da scelte che nulla hanno a che vedere con la politica a qualsivoglia livello. Va inoltre ribadito – ancora Maria Rita Schembari – che già da anni non esistono più i nosocomi “cittadini”, bensì i distretti che garantiscono maggiori specializzazioni in ciascuna delle strutture.
Le strutture ospedaliere quindi, rispondono alle esigenze di una utenza, nel caso di Vittoria e Comiso, che abbraccia i territori di Comiso, Vittoria, Acate fino a Gela e Niscemi. Sposare dunque la tesi dell’ospedale sotto casa, sarebbe un’operazione che implicherebbe il doppio del personale, il doppio delle risorse economiche. Detto questo, riferendomi nello specifico al reparto di oculistica che “viene trasferito” a Vittoria invece di restare a Comiso, vorrei ricordare che il reparto di oculistica si trovava già a Vittoria da più di un decennio anzi, se la memoria non m’inganna, addirittura da quasi vent’anni. Il trasferimento a Comiso, come molti ricorderanno, è stato effettuato durante il periodo più critico della pandemia da Covid poiché la quasi totalità del nosocomio ipparino è stato destinato ai ricoveri Covid. Ora che si è tornati alla quasi normalità, il reparto di oculistica torna dove è stato per anni.
Del resto, non è credibile che poco più di sei chilometri costituiscano un disagio insormontabile solo ora che il reparto torna dov’era da anni. Altra puntualizzazione – continua il sindaco di Comiso – va fatta relativamente alla chiusura temporanea del RSA di Comiso da parte dei NAS. A parte le infiltrazioni d’acqua riscontrate, c’era anche la necessità di un riordino generale di atti e documenti. Avendo chiesto lumi, il dott. Raffaele Elia ha assicurato che entro il mese di gennaio, probabilmente subito dopo l’Epifania, il centro kasmeneo sarà riaperto e fruibile. La domanda dunque – conclude Maria Rita Schembari – è “cui prodest”, nell’alveo della politica ed in particolar modo della politica locale, ingenerare allarmismi su questioni note a tutti e risapute da tempo”.