Riuscitissimo il Capodanno ragusano festeggiato in piazza San Giovanni alla presenza di numerosissime persone, con musica e balli, a cura di Roberto Ferrari do Radio Deejay, ma…Ebbene c’è da registrare una forte presa di posizione critica da parte del presidente territoriale di Confimprese Ragusa, Peppe Occhipinti, che lamenta “un’’ordinanza puntualmente disattesa. Con migliaia di bottiglie di vetro sparse ovunque”. Evidente il riferimento all’ordinanza sindacale del 31 dicembre 2022 che ordinava “dalle ore 22.00 del 31 dicembre 2022 alle ore 06.00 dell’1 gennaio 2023, agli organizzatori, agli esercenti di pubblici esercizi, ristoratori, esercizi commerciali, attività artigianali del settore alimentare e non alimentare, ai titolari di distributori automatici di bevande, ubicati nei pressi dell’area dove si svolgerà la manifestazione, il divieto di vendita in bottiglie di qualunque gradazione e in qualsiasi contenitore di vetro, nonché altre bevande contenute in lattine e in bottiglie di vetro.
Il divieto si estende anche all’introduzione all’interno di Piazza San Giovanni da parte dei cittadini di bottiglie di qualunque gradazione e in qualsiasi contenitore di vetro, nonché altre bevande contenute in lattine e in bottiglie di vetro”. Osserva dunque, con rammarico, Occhipinti nel tracciare un primo bilancio del capodanno appena trascorso “le ordinanze sulla vendita delle bibite in vetro e in lattina vengono emanate per tutelare la sicurezza urbana o per danneggiare solo gli esercenti? In piazza San Giovanni le bottiglie di vetro erano ovunque acquistate evidentemente altrove. Altro aspetto increscioso il decoro e la pulizia con i servizi igienici di corso Vittorio Veneto rigorosamente chiusi”. Per il presidente Peppe Occhipinti dunque un bilancio in chiaro scuro per una festa di fine anno che, in piazza, ha coinvolto migliaia di persone.
“Ci sono aspetti da non sottovalutare -commenta Occhipinti – mancano, da anni, i grandi concerti che coinvolgono le famiglie. Abbiamo chiesto più volte, al sindaco Cassì, un tavolo di confronto sulle mille problematiche del centro storico senza avere, di contro, nessun riscontro. Questi problemi, ormai costanti, sono tra gli elementi che contribuiscono alla fuga verso la periferia. Se continuano ad andare via i residenti presto anche le imprese inizieranno a guardare altrove con effetti intuibili. Le parole sono finite – conclude il presidente territoriale di Confimprese – continua a succedere quello per cui, da tempo, chiediamo una soluzione”. (da.di.)