Di Ugo Poletti
ODESSA (UCRAINA) (ITALPRESS) – Considerato il secondo uomo piú potente dell’Ucraina (rivista Focus), Andriy Yermak é il Cardinale Richelieu ucraino, l’eminenza grigia di Zelensky. La sua posizione ufficiale é quella di capo dell’ufficio del Presidente. Sul suo tavolo passano tutti i dossier del governo, soprattutto quelli internazionali. A guardare la carriera di questo avvocato si rimane inizialmente perplessi. Non sembra affatto il profilo tipico del grand commis, cioé dell’alto funzionario di Stato che di solito un ministro o capo di stato sceglie come braccio destro. Ma l’Ucraina ci sta abituando a soluzioni insolite in ogni campo. Un personaggio dal fisico imponenente, che risalta a fianco della piccola statura del presidente, taciturno e impassibile, sono rare le foto in cui sorride. I suoi colleghi lo definiscono un “negoziatore duro”. Il ruolo di Yermak è quello di “persona che deve assicurare il lavoro dell’ufficio affinché il Presidente possa realizzare il più possibile i suoi progetti”. Lui stesso ha descritto il suo ufficio come “un lavoro di esperti in vari campi che deve trasmettere al Presidente un’informazione obiettiva”. Yermak si laurea nel 1995 all’Istituto di Relazioni Internazionali di Kiev, un’universitá frequentata per la maggior parte da studenti stranieri, perché era una delle due scuole dell’Urss, insieme alla Lumumba Peoples’ Friendship University di Mosca, dedicate alla preparazione della “quinta colonna” in diversi paesi. Per questa ragione lo studio delle lingue aveva un peso rilevante nella formazione. Andrey completó i suoi studi con un master in diritto internazionale. Dal punto di vista professionale, nei quasi vent’anni di carriera legale, l’Avv. Yermak fu tra i primi in Ucraina a lavorare nei nuovi campi del diritto societario, commerciale, finanziario, antidumping. Poi, con grande sorpresa dei suoi partner, decise di fondare uno studio legale specializzato in proprietà intellettuale. Una scelta molto coraggiosa: la protezione di marchi e brevetti in un paese di bande criminali, racket, economia sommersa e prodotti pirata dilaganti. Ma Yermak riteneva che fosse un settore promettente e cosí occupó una nicchia in cui nessuno era ancora presente. Grazie alla sua attivitá legale il giovane avvocato entró in un mondo fatto di aziende straniere, avvocati internazionali, alta finanza e malavita ucraine, governativi russi, oligarchi, cinema, moda, alta societá di Kiev. Il suo studio acquisí come clienti le prime aziende americane che iniziavano ad investire un Ucraina, in particolare produzioni televisive e cinema. Stipuló il primo contratto di produzione nella storia dello spettacolo nell’Ucraina indipendente. Tra i suoi clienti non solo televisioni, ma anche alcuni dei primi operatori ucraini nella moda. La sua professione lo introdusse nel mondo del cinema, dove Yermak decise di investire in una casa di produzione cinematografica. Per circa 4 anni si dedicó a realizzare diversi film in Ucraina. Il sogno di vincere un giorno l’Oscar non gli impedí di avvicinarsi al mondo della politica, Per tre legislature lavoró come consulente volontario del deputato ucraino del Partito (filorusso) delle Regioni Elbrus Tadeev, un campione olimpionico e tre volte vincitore del titolo mondiale di wrestling freestyle. Nel maggio del 2019 inizió a lavorare come assistente di Zelensky, che aveva incontrato diversi anni prima nell’ambiente della televisone. Dall’11 febbraio 2020, Yermak sostitui Andriy Bogdan, capo di gabinetto del Presidente ucraino fin dal momento della sua elezione. Bogdan era un avvocato molto potente, il gran burattinaio del primo governo, ma anche molto contestato per essere il legale dell’ingombrante oligarca Igor Kolomoisky, grande sponsor della campagna elettorale. Da quel momento Yermak divenne il primo negoziatore dell’Ucraina con la Russia, gli Stati Uniti e i principali stati europei. Gode della piena fiducia del Presidente Zelensky e gli é sempre accanto negli incontri con delegazioni straniere e nelle missioni all’estero, nonostante non abbia esperienza diplomatica e sia personalmente scettico nei confronti dei riti formali della diplomazia classica. Tre sono i dossier principali che dovette subito seguire: 1) il ritorno dei prigonieri dal fronte del Donbas, negoziando direttamente con il Cremlino, dove ha trattato con il vice primo ministro russo Dmitry Kozak, noto agli esperti per il suo lavoro sui dossier “Transdnistria” e “Novorossia”; 2) i tavoli negoziali come il “Normandia Format” (Francia, Germania, Russia e Ucraina) o il gruppo trilaterale di Minsk; 3) il canale strategico con gli USA, aiutato in questo compito dal suo buon Inglese e i contatti personali con gli USA, sviluppati nell’attivitá legale con corporations e cinema. Per esempio, fu lui a incontrare Rudolph Giuliani, inviato speciale di Trump, che faceva pressioni sul nuovo presidente ucraino per ottenere l’incriminazione del figlio di Biden. In quella vertenza la parte ucraina respinse le richiesta come “questione di politica interna americana”. In lui Zelensky ha trovato l’omologo del Capo dello Staff alla Casa Bianca, cioé il personaggio che coordina la squadra e tiene i contatti tra i vari componenti. Ma anche con altri attori politici ucraini fuori dal governo. Per esempio é il responsabile del rasseneramento del rapporto tra il presidente e il sindaco-pugile di Kiev Vitaly Klimchko, dopo mesi di duro confronto politico. Prima dell’invasione russa la squadra presidenziale era ancora un gruppo eterogeneo, non abbastanza affiatato e permeato da influenze di vari potentati. Un esempio del tipo di pressioni politiche ricevute fu l’attentato ad un collaboratore stretto di Zelensky, Sergey Shefir, uscito illeso da una sparatoria. La guerra é stata il piú brutale dei team building, ma ha prodotto una squadra affiatata ed il merito é anche del capo dell’Ufficio del Presidente. Si narra che da quando é scoppiata la guerra, Yermak sia rimasto a dormire nel palazzo presidenziale. Se Zelensky ha potuto permettersi il recente viaggio negli Stati Uniti, accompagnato dal suo fedele consigliere, questo é stato il segno che ha lasciato a Kiev una squadra di cui oggi si fida. Il merito dello spirito di squadra del governo ucraino é di Yermak, che si é conquistato nel tempo la facoltá di poter selezionare persone di fiducia per posizioni chiave. Tra questi il ministro della Difesa Oleksiy Reznikov, il vice ministro degli Esteri Nikolay Tochitsky, il procuratore generale Andriy Kostin, e il suo socio d’affari Avv. Andriy Zadorozhny, deputato del parlamento ucraino e responsabile della costituzione del tribunale dei crimini di guerra in un paese europeo. Questo rivela un lucido coordinamento nella gestione della guerra contro la Russia sul piano militare, diplomatico e giuridico. Con il conflitto le competenze di Yermak si sono ulteriormente ampliate, perché i capi del servizio segreto militare e civile riferiscono al suo ufficio. A differenza di altri esponenti del governo, che rilasciano interviste, solo poco prima di Natale siamo riusciti a sentire la sua voce, in una intervista rilasciata sulla missione a Washington. In poche parole: fedeltá, visione strategica, determinazione e discrezione.(ITALPRESS).
Photo Credits: The Odessa Journal