Attualmente in Sicilia si contano circa 4 mila lavoratori ASU. La stragrande maggioranza di essi (circa 3700) hanno un contratto di 600 euro al mese e solo 300 hanno avuto aumentate le ore di lavoro a 36 settimanali per arrivare a percepire un salario mensile di 1200 euro. Questi ultimi sono gli addetti ai siti culturali, senza la cui presenza tante attrazioni turistiche rimarrebbero chiuse per mancanza di personale. L’onorevole Ignazio Abbate, vista la grande difficoltà di personale sofferta dai Comuni, presenterà insieme al gruppo parlamentare DC un emendamento da 20 milioni di euro alla finanziaria coinvolgendo tutta la maggioranza per trovare le somme ed integrare le ore a tutti gli ASU che espletano servizio all’interno degli Enti Locali.
In attesa che si riesca a sbloccare una volta per tutti la stabilizzazione di questa categoria di lavoratori. “Negli ultimi mesi del 2022 – dichiara l’On.Abbate – tutti i lavoratori ASU hanno visto l’aumento del monte ore fino alle 36 settimanali. Di questo ne hanno giovato tantissimi servizi nei comuni e nei siti culturali e turistici. Con l’inizio del nuovo anno per la quasi totalità c’è stato un passo indietro con il ritorno alle 20 ore. Bisogna scongiurare una disparità di trattamento ingiusta ed accrescere l’efficienza dei servizi. Nella manovra finanziaria che è attualmente in lavorazione ritengo ci siano le risorse necessarie all’equiparazione dei lavoratori ASU degli Enti Locali a quelli dei beni culturali.
In attesa dello sblocco dell’iter per la loro stabilizzazione visto che da oltre 20 anni anni vivono nello spettro del precariato nonostante la loro attività lavorativa sia del tutto simile a quella degli impiegati statali o regionali”.