La Squadra Mobile di Caltanissetta ha individuato tre minorenni e un maggiorenne che, armati di pistola e coltello, lo scorso mese di settembre tentarono di rapinare un negoziante del centro storico. La Squadra Mobile, nel corso delle indagini preliminari, ha eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesse dagli uffici del G.I.P. del Tribunale ordinario e del Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, su richiesta delle rispettive Procure della Repubblica, nei confronti di tre minorenni e un maggiorenne per il reato di tentata rapina. I quattro indagati sono sospettati di aver tentato di rapinare un commerciante che ha una rivendita di oggettistica nel centro storico del capoluogo.
Lo scorso mese di settembre, infatti, agenti della Polizia di Stato della sezione volanti erano intervenuti nell’attività commerciale in quanto era stata segnalata una rapina. Nell’immediatezza i poliziotti apprendevano dalle due vittime presenti all’interno del negozio che quattro giovani, travisati, dei quali uno armato di pistola e uno di coltello, li avevano minacciati al fine di impossessarsi del denaro contenuto nella cassa. La resistenza del titolare faceva desistere i giovani rapinatori che si dileguavano prima dell’arrivo delle volanti. Gli investigatori della Squadra Mobile, sin dai primi istanti successivi alla tentata rapina, hanno acquisito fondamentali elementi per la ricostruzione dell’accaduto, esaminando numerose immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza, ricostruendo le fasi di preparazione della rapina, quelle dell’esecuzione e la fuga degli autori.
L’attività investigativa ha condotto all’individuazione da parte degli agenti di uno dei rapinatori, riconosciuto poiché vestito allo stesso modo del giorno in cui aveva tentato la rapina. Condotto in ufficio, il giovane, dopo una iniziale reticenza, in presenza del padre, ha ammesso ogni responsabilità e ha collaborato con i poliziotti per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. Gli investigatori della Squadra Mobile hanno quindi individuato gli altri sospettati i quali, anch’essi in presenza dei propri genitori, hanno ammesso le loro responsabilità, consegnando la pistola e il coltello utilizzati per compiere il delitto.