Una donna di 35 anni, Martina Scialdone, romana, avvocata, è stata uccisa la scorsa notte nella capitale dal suo ex compagno dopo una lite. L’uomo arrestato dalla polizia, un romano di 61 anni, è una guardia giurata. L’episodio è avvenuto nella serata di ieri in un ristorante in via Amelia, nel quartiere Appio Latino. L’uomo, che inizialmente chiedeva un chiarimento con la donna nel tentativo di riconciliazione, aveva raggiunto il locale dove la giovane stava cenando con il fratello, quando poi è scoppiata la lite e sono usciti fuori dal locale: qui è avvenuto il femminicidio.
La donna è morta poco dopo i soccorsi, giunti tempestivamente sul posto e allertati attraverso il 112. Tante persone sono giunte in strada dopo l’episodio, oltre a quelle presenti nel locale. L’uomo è fuggito subito dopo, ma poi è stato raggiunto dalle volanti della polizia e arrestato a Fidene, nel quadrante della periferia nord della capitale. “Martina si occupava di separazione e divorzi e quindi in questo ambito si trovava spesso anche di fronte casi di maltrattamenti da parte di compagni e mariti. Era un argomento che conosceva dal punto di vista professionale”. E’ il ricordo dell’avvocato Giulio Micioni, collega della vittima. “Nessuno si aspettava una cosa del genere, personalmente non sapevo di questa sua relazione. Siamo sconvolti, ci eravamo visti ieri e sembrava come sempre serena. Era sempre sorridente”, ricorda Micioni, che fa parte dello stesso studio legale dove lavorava Martina.
Martina Scialdone uccisa dal suo ex: il cordoglio del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma
“La vita spezzata di una giovane collega è una ferita che ci tocca tutti. La Famiglia Forense romana – si legge nel post pubblicato su facebook dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma – unita si stringe in un sincero, commosso abbraccio alla famiglia dell’avvocato Martina Scialdone, uccisa dalla follia criminale di un assassino per fortuna subito arrestato e per il quale ci auguriamo giustizia sia fatta al più presto. Abbiamo letto dell’impegno di Martina Scialdone, della sua dedizione, della passione per il diritto di famiglia, apprendendo che in passato si era occupata anche di violenza di genere. La stessa violenza che ora l’ha sottratta all’affetto dei suoi cari, ennesima vittima di una strage infinita che noi, come Comunità forense della Capitale, chiediamo venga fermata. Preghiamo perché il sacrificio della nostra giovane collega non sia vano e contribuisca a sensibilizzare le istituzioni su questo fenomeno drammatico.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma