La nuova rottamazione o rottamazione quater prevista nell’ultima legge di Bilancio prevede due interventi di tregua fiscale ovvero la cancellazione dei mini-debiti fino a mille euro e la rottamazione quater.
Rottamazione quater 2023: come funziona
La nuova rottamazione delle cartelle esattoriali o meglio nota come rottamazione quater prevede che la definizione agevolata dei carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 30 giugno 2022 sia estesa alle sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali, comprese le sanzioni per violazioni del codice della strada, ma limitatamente agli interessi e all’aggio. La nuova rottamazione riporta gran parte delle regole già utilizzate per le precedenti definizioni agevolate ma la grande novità rispetto al passato è che oltre a interessi e sanzioni venga cancellata anche l’aggio dal conto per chi aderisce.
La domanda (su un modulo che dovrà essere messo a disposizione dall’agente della riscossione entro il 20 gennaio) andrà presentata (o eventualmente integrata se già presentata) entro il 30 aprile 2023, anche se il termine dovrebbe slittare al 2 maggio in quanto cade di domenica e il 1° maggio è festivo. Nella dichiarazione il debitore dovrà assumere l’impegno a rinunciare agli eventuali pendenti relativi ai carichi che intende definire. A seguito della presentazione delle domande, l’agente della riscossione avrà tempo fino al 30 giugno 2023 per comunicare ai debitori che hanno presentato domanda l’ammontare complessivo di quanto dovuto. La prima (o unica) scadenza di pagamento è il 31 luglio 2023 in cui andrà saldato il 10% del totale dell’importo dovuto (la stessa percentuale si applica anche per la seconda rata in scadenza il 30 novembre 2023). Nel complesso, il piano dei pagamenti potrà arrivare a un massimo di 18 rate, estendendosi fino al 2027. Confermato, però, che il versamento omesso, tardivo o insufficiente fa scattare l’inefficacia della definizione agevolata. Restano, comunque, i cinque giorni di tolleranza rispetto a ciascuna scadenza per procedere al pagamento.
Rottamazione quater e cancellazione dei debiti fino a mille euro
La cancellazione delle mini-cartelle fino a mille euro affidati alla riscossione dal 2000 al 2015 è stata rivista nel passaggio parlamentare della manovra rispetto al testo entrato in Parlamento. Prima di tutto sono stati estesi di due mesi i termini in cui effettuare l’operazione: dal 31 gennaio si passa al 31 marzo 2023. Poi, per accogliere le richieste pervenute dai sindaci, è stato previsto un regime specifico per i carichi affidati agli agenti della riscossione da enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali. In pratica, per i crediti di competenza degli enti locali e degli enti previdenza privati saranno annullati solo se verrà adottata una delibera entro il 31 gennaio 2023, che andrà comunicata all’agente della riscossione e resa nota attraverso i siti istituzionali.
In ogni caso, l’annullamento automatico sarà limitato alle somme dovute a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, di sanzioni e di interessi di mora ma non scatterà per il capitale dovuto per l’importo maturato come rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento. Per le sanzioni amministrative, incluse quelle per le multe stradali, l’annullamento riguarderà solo per gli interessi e non, invece, per le sanzioni e il rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica, che dovranno comunque essere pagate dal debitore. A partire dal 1° gennaio e fino al 31 marzo 2023 resta comunque sospesa la riscossione dell’intero importo.