Se il pericolo che si cancellasse di fatto la legge speciale per Ibla, annacquandola in una legge che in finanziaria prevedeva 20 milioni da spartire a tutti i centri Unesco isolani, aveva provocato allarmi ed interventi molto critici, altrettanto, e forse ancor di più, acceso il polemico dibattito che ruota intorno all’emendamento che non solo riconferma la legge per il quartiere barocco ragusano (come anche quelle analoghe per Ortigia ed Agrigento) ma anzi porta a due milioni la somme stanziata. Questo emendamento porta la firma del deputato regionale modicano Ignazio Abbate e tale paternità viene da alcuni riconosciuta ma da altri negata. Vediamo pertanto le divergenti posizioni.
Tra i favorevoli i consiglieri comunali dii Ragusa appartenenti al gruppo misto, Mario D’Asta, Giovanni Gurrieri e Maria Malfa, ormai dichiaratamente sodali dell’ex sindaco di Modica e sua quinta colonna a Ragusa per le prossime amministrative. I tre consiglieri dichiarano “l’obiettivo, pienamente centrato, era quello di evitare il definanziamento, inizialmente previsto per la carenza di trasferimenti, e contemporaneamente offrire nuove opportunità. Questo emendamento ha previsto un aumento significativo del finanziamento per Ibla passando da 1,5 milioni di euro a 2 milioni di euro, una novità positiva rispetto al passato che permetterà nuovi investimenti e maggiori interventi di riqualificazione, proseguendo l’azione di conservazione e valorizzazione insita nella norma speciale. Noi che del civismo ne stiamo facendo una bandiera, apprezziamo l’impegno dell’on. Abbate che ha presentato l’emendamento e di chi in futuro si impegnerà per la nostra città, perché lo riteniamo un passo in avanti importante per Ibla e per Ragusa.
Un finanziamento maggiore rappresenta un risultato importante per la nostra amata città. Adesso è necessario che il Comune di Ragusa, come già chiesto al sindaco Cassì, elabori il piano spesa per il 2022 e il 2023 per programmare il modo migliore di utilizzare queste risorse. Questo porterà alla programmazione di progetti mirati per la riqualificazione e la valorizzazione dei centri storici, che rappresentano la bellezza e la storia della nostra regione”. Ben diverso il giudizio dell’altro deputato regionale, Nello Dipasquale, del Pd che ribadisce “l’approvazione in Commissione Bilancio dimostra che l’allarme sull’assenza dei fondi era motivato” e spiega quanto, secondo lui, sia accaduto “approvato il rifinanziamento della legge speciale 61/81 su Ragusa Ibla per 2milioni di euro. Il via libera dalla Commissione Bilancio dell’ARS dove sono stati raggruppati i singoli emendamenti dei parlamentari della provincia di Ragusa. Sulla questione, però, serve fare chiarezza: in un primo momento l’on. Abbate ha tentato un’operazione con la quale, in sostanza, la legge su Ibla veniva cancellata per creare un fondo rispetto al quale Ragusa avrebbe ottenuto solo briciole. Solamente dopo la levata di scudi proveniente dal territorio il collega Abbate ha compreso che era meglio procedere per un’altra strada. Inoltre, avevo già annunciato la presentazione nella Commissione presieduta da Abbate di un mio emendamento per portare i fondi della 61/81 a 2milioni di euro.
Peccato, però, che sia stato bocciato dalla maggioranza in Commissione. Abbate, dopo le polemiche, ha preferito presentare analogo emendamento in Commissione Bilancio dove sia io che gli altri parlamentari della provincia avevamo presentato i nostri. E’ stato semplice, a quel punto, unificare gli emendamenti. Dispiace solo dover evidenziare che il risultato si è ottenuto solo dopo le polemiche arrivate dal territorio a difesa della legge speciale su Ibla. Tutto ciò, infine, mette a tacere anche quelle che voci che in città avevano minimizzato la questione, parlando di “teatrini” come se il problema non fosse concreto. Il fatto che si sia dovuto approvare un emendamento ad hoc per rifinanziare la legge dimostra che i fondi non c’erano e, quindi, che l’allarme era fondato”. Di rincalzo a Nello Dipasquale interviene il segretario del Pd ragusano, Peppe Calabrese che, a proposito della legge 61/81 afferma “sventato il tentativo di cancellarla” per poi proseguire “leggo di consiglieri comunali di Ragusa che gioiscono per il rifinanziamento della Legge 61/81 (per 2 milioni di euro) congratulandosi con chi, fino a pochi giorni fa, intendeva cancellare la legge su Ibla. Siamo al teatro dell’assurdo: un parlamentare regionale, l’on. Abbate, probabilmente animato da invidie campanilistiche, ha tentato di cancellare la legge speciale su Ragusa Ibla per creare un nuovo capitolo destinato a tutte le città patrimonio UNESCO di Sicilia.
Un’azione che non solo avrebbe posto una pietra tombale su una legge nata 42 anni fa, molto prima che l’UNESCO si accorgesse di Ibla e dei suoi tesori, ma che avrebbe rischiato di mettere Ragusa nelle condizioni di ricevere da quel capitolo somme irrisorie se i parametri di ripartizione non fossero stati calibrati a dovere. E mentre a Palermo chi si è sempre battuto a difesa della legge 61/81, l’on. Nello Dipasquale, presentava emendamenti nelle varie Commissioni dell’ARS per incrementare il finanziamento per il nostro quartiere barocco, l’artefice della maldestra operazione ai danni di Ibla li faceva bocciare nell’organo parlamentare che presiede per copiarli, invece, in Commissione Bilancio. Perfino il sindaco Cassì s’è dovuto svegliare dal torpore per chiedere che si aggiustasse il tiro. Quindi, come si fa a ringraziare per la soluzione la stessa persona che aveva creato il problema? Tutto ciò è veramente assurdo. Il Partito Democratico di Ragusa, invece, intende ringraziare il proprio rappresentante al Parlamento siciliano, l’on. Nello Dipasquale, che negli ultimi dieci anni è stato sempre vigile e a difesa della legge 61/81 garantendo, con le proprie azioni nelle Commissioni e in Aula, che la legge venisse sempre rifinanziata, anche per questo 2023 sventando il tentativo di cancellare una legge importantissima per la nostra città”. Infine torniamo al riferimento fatto da Dipasquale a “quelle che voci che in città avevano minimizzato la questione, parlando di “teatrini” come se il problema non fosse concreto”.
Quasi certamente il riferimento è alla nota stampa diffusa da Saverio Buscemi, esponente cittadino del movimento di Cateno De Luca. Buscemi aveva infatti parlato di “dibattito relativo alla legge su Ibla diventato a tratti surreale, quasi una commediola preparata appositamente per gli elettori. Tutti personaggi in cerca d’autore per comprendere, alla fine, che l’allarme lanciato era, forse, fine a se stesso” e palesa la propria interpretazione “nel giro di 48 ore si è data l’impressione di avere risolto un problema che, in realtà, non esisteva. E ci siamo chiesti quale il senso di tutte queste prese di posizione se non per fare passerella. Se davvero la legge su Ibla correva un rischio concreto, ci sarebbe voluta una mobilitazione complessiva, anche da parte dei nostri deputati all’Ars. Ma, a quanto pare, nulla di tutto questo. Noi, comunque, vigileremo perché davvero questo modus operandi di lanciare allarmi che, poi, in realtà non sono fondati, sembra lontano anni luce da quello che, in realtà, servirebbe al nostro territorio. Le contrapposizioni fini a loro stesse non hanno senso. Occorre remare tutti insieme verso la stessa direzione. E’ questo il grande insegnamento politico che arriva da De Luca, con l’auspicio che tutti i nodi, prima o poi, possano venire al pettine”. (da.di.)