Il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Salvatore Piazza, ha voluto complimentarsi con il Corpo della Polizia Provinciale perché, nonostante l’organico esiguo, ha garantito la continua presenza in tutto il territorio provinciale, conseguendo risultati significativi. Va in archivio una stagione molto travagliata caratterizzata da ricorsi, provvedimenti del Tribunale Amministrativo Regionale, sospensioni e modifiche al calendario venatorio regionale, che hanno reso necessario un continuo aggiornamento delle specie cacciabili per singoli periodi.
Nonostante l’organico fortemente ridotto a causa dei pensionamenti, la Polizia Provinciale di Ragusa ha profuso il massimo impegno su tutto il territorio. Sono state 248, nel complesso, le pattuglie che hanno operato, anche in orari notturni, in questi cinque mesi nei due ambiti territoriali di caccia nei quali è suddiviso il territorio ibleo. In generale, si è osservato un sensibile calo del numero di cacciatori, probabilmente per le incertezze sul calendario venatorio vigente per le singole giornate di caccia, ma soprattutto a cagione della diminuzione di selvaggina stanziale e, soprattutto, migratoria (es. tordi e beccacce). In questo contesto, la Polizia Provinciale iblea ha rafforzato l’attività di vigilanza per evitare che il bracconaggio potesse ulteriormente impoverire il patrimonio faunistico provinciale. Altro non secondario obiettivo era quello di garantire che la caccia avvenisse in condizioni di sicurezza, nel rispetto delle distanze da fabbricati, strade ecc e delle regole di prudenza per scongiurare gravi incidenti, dei quali non si è avuta notizia alcuna.
Nel bilancio del corpo diretto dal Comandante Raffaele Falconieri viene messo in evidenza che sono state controllate oltre 450 le persone intente nella pratica venatoria e 35 soggetti sono stati denunciati, in stato di libertà, all’Autorità giudiziaria per reati venatori vari, dal furto venatorio alla caccia con mezzi vietati, dalla detenzione illecita di fringillidi (cardellini) all’abbattimento di specie particolarmente protetta, al porto abusivo di armi da fuoco. In un caso gli agenti hanno appurato che un soggetto aveva alterato i documenti di caccia, oramai scaduti da anni, facendoli apparire come ancora validi. Sono stati sequestrati 27 fucili, 374 cartucce, furetti, 23 reti, 15 gabbie, 3 richiami acustici, batterie, altoparlanti, trappole ed altro materiale utilizzato illecitamente. Sequestrata inoltre la fauna selvatica illegalmente abbattuta, tra cui 17 conigli selvatici, 2 anatre ed altri piccoli animali di specie diverse. A 5 persone sono state contestate violazioni a norme amministrative (ambito di caccia non autorizzato, violazioni del calendario venatorio, ecc).
“Inizia, ora, il periodo di chiusura generale della caccia sino al mese di settembre. Sono mesi molto importanti perché in questi si hanno le varie fasi della riproduzione di molte specie, della nidificazione degli uccelli e della dipendenza. Per esperienza, il divieto di legge non ferma, purtroppo, l’attività dei bracconieri. Per questo la vigilanza venatoria non conoscerà interruzione alcuna e riguarderà tutto il territorio della provincia”, evidenzia il Comandante Falconieri.