ROMA (ITALPRESS) – Una scossa di terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito questa notte la Turchia e la Siria ha causato oltre mille vittime e migliaia di feriti, ma il bilancio è ancora provvisorio. Secondo quanto riferito dal presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel corso di una conferenza stampa, i morti nel suo paese sarebbero 912 e i feriti 5.385. In Siria, invece, le vittime sarebbero almeno 446. Secondo i media di Ankara, le persone che hanno perso la vita in Turchia sarebbero di più. Il bilancio è in aggiornamento. Il sisma è stato localizzato alle ore 2:17 italiane nella parte sud-orientale della Turchia, al confine con la Siria, nella regione dell’Anatolia sud-orientale, a circa 30 chilometri da Gaziantep, secondo quanto registrato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. La scossa si è verificata a circa 20 km di profondità ed è stata fortemente risentita in tutta l’area meridionale della Turchia e anche in Siria. Edifici, palazzi, case e monumenti sono crollati. In seguito sono state registrate altre scosse nell’area e, a circa nove ore da quella di questa notte, stamattina un nuovo terremoto di magnitudo 7.5 si è verificato nella Turchia sud-orientale al confine con la Siria, nei pressi della città di Elbistan.
Con ipocentro a circa 28 chilometri di profondità, il sisma è stato “fortemente risentito in un’area molto vasta della Turchia e della Siria”, secondo quanto rilevato dall’Ingv. Poco dopo sono state registrate anche due repliche con magnitudo intorno a 5. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha reso noto che le squadre di ricerca e soccorso sono state immediatamente inviate nelle zone colpite. Per Erdogan si tratta del sisma “peggiore che ha colpito la Turchia dal 1938”. A seguito della scossa, questa notte era stata diramata un’allerta tsunami anche per le coste italiane. Stamattina, poi, l’allerta è cessata senza particolari anomalie nel Paese. Intanto la Farnesina ha reso noto che “l’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri ha preso contatto con i connazionali presenti nel paese e sta agendo in stretto raccordo con le rappresentanze diplomatico-consolari italiane dell’area per verificare le condizioni delle comunità italiane nelle zone colpite. Al momento – si legge ancora in una nota – non risultano feriti o morti tra i connazionali”.
Nel frattempo da tutto il mondo arrivano messaggi di solidarietà e offerte di aiuto per le zone colpite. Il ministro italiano per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha fatto sapere che l’Italia ha “offerto l’invio di aiuti per supportare le autorità locali nelle attività di ricerca e soccorso”. Musumeci ha avuto un colloquio con il capo dipartimento, Fabrizio Curcio, ed è stato attivato il Servizio Nazionale della Protezione Civile. “In particolare – ha detto Curcio – l’Italia ha offerto un modulo USAR Medium (Urban Search And Rescue – ricerca e soccorso in ambito urbano), messo a disposizione dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e composto da 50 operatori e 12 tonnellate di attrezzature”. L’offerta, ha poi spiegato Musumeci, “dovrà essere accettata dall’Emergency Response Coordination Centre (ERCC) e dalla Turchia”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente turco Erdogan, ha espresso “profonda tristezza” per quanto accaduto. “In questo momento di lutto – ha aggiunto il capo dello Stato italiano – l’Italia è vicina, con sentimenti di partecipe solidarietà, al dolore dell’amico popolo turco. Il nostro pensiero va alle famiglie di quanti hanno perso la vita, ai feriti – cui auguriamo un pronto ristabilimento – e alle squadre di soccorso”.
“Piena solidarietà” anche da parte della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Il sostegno dell’Europa – ha scritto von der Leyen su Twitter – è già in arrivo e siamo pronti a continuare ad aiutare in ogni modo possibile”. Pure la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, si è definita “profondamente rattristata”. “L’Europa – ha scritto in un tweet – è al fianco del popolo turco e siriano in questo momento di angoscia”. (ITALPRESS).
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