Fumata bianca al termine del vertice di quest’oggi alla Regione tra i rappresentanti dell’AST, i Sindaci dei Comuni interessati al servizio ed i deputati regionali Ignazio Abbate e Giuseppe Carta, insieme all’Assessore Aricò, per discutere della paventata interruzione del servizio di trasporto urbano a decorrere dal primo di marzo. Il servizio non verrà sospeso. Nei prossimi giorni l’AST dovrà comunicare ai Comuni la propria disponibilità a continuare o meno tale servizio. Solo successivamente i sindaci avranno 30 giorni di tempo per decidere se riassegnare per altri 2 anni il servizio all’AST o di predisporre una manifestazione di interesse pubblica per verificare l’esistenza di altre ditte del settore che alle stesse condizioni si dichiarino disponibili a subentrare.
In questo modo i comuni, per la prima volta, saranno liberi di scegliere la ditta per il proprio trasporto urbano per il prossimo biennio. Questo alla luce della sentenza della corte costituzionale che ha dichiarato illegittime tutte le proroghe concesse nel passato. “A questo punto è importante- dichiara l’Onorevole Abbate – decidere di assegnare il servizio alla ditta che metterà a disposizione il migliore rapporto offerta/qualità dato che la Regione continuerà ad elargire a chiunque verrà scelto lo stesso contributo degli anni passati. Di certo c’è che non saranno più consentite ulteriori proroghe al servizio. E’ passata la mia proposta – continua l’Onorevole Abbate – di sondare la disponibilità di altre ditte private di trasporti per subentrare all’AST nei comuni dove viene effettuato il servizio urbano.
Quello che ci premeva, intanto, era scongiurare la sospensione delle corse urbane che di fatto avrebbe creato notevoli disagi all’utenza. L’AST dovrà ora esplicitamente chiedere ai comuni di poter continuare il servizio e solo dopo l’ente deciderà se riaffidarla all’Ast per i prossimi due anni o indire una manifestazione di interesse pubblico urgente per affidarlo ad altre ditte private. Oggi è stato un passaggio importante perché è un servizio che deve essere efficiente sia che sia l’AST a continuare, a patto di investire, o sia che siano altre le ditte che vogliono subentrare. Per noi è un servizio di pubblica utilità su cui da anni si investono ingenti risorse e che deve essere migliorato per rimanere al passo con le altre regioni italiane”.