Grazie al nuovo condono 2023 dell’Agenzia delle Entrate verranno eliminate le cartelle esattoriali non più esigibili. In pratica si tratta di vecchi debiti che il contribuente ha con il fisco e di tutti quegli accertamenti fiscali di importo inferiore a 1000 euro nonché notificati agli interessati tra il 2000 ed il 2015 ma non ancora pagate dai contribuenti né attraverso versamenti spontanei né attraverso riscossione coattiva.
Cartelle esattoriali fino a mille euro: condono e stralcio
In particolare, si tratta di:
- Cancellazione totale dei debiti sino a 1000 euro, purché le relative cartelle siano state notificate entro il 2015;
- Stralcio di maggiorazioni ed interessi per le cartelle sempre sino a 1000 euro, ma notificate in epoca successiva al 2015: in pratica vanno pagate, ma con esborsi più contenuti.
Rottamazione quater e saldo e stralcio per cartelle esattoriali sopra i 1000 euro
Per quanto riguarda le cartelle esattoriali di importo superiore ai 1000 euro, il Governo è intervenuto abbassando le sanzioni applicate sui debiti fiscali. Si tratta di un intervento che mira a correggere quelle che, a parere della maggioranza parlamentare, sono delle vere e proprie iniquità del nostro sistema sanzionatorio (che, come abbiamo visto anche in questo approfondimento sul taglio del cuneo fiscale, è tra i più salati di tutta Europa) dove la sanzione raggiunge il 120% o 130% in più rispetto al tributo. In questo senso l’Esecutivo ha previsto un intervento di alleggerimento del carico sanzionatorio, specie dopo la pandemia e alla luce dell’attuale situazione internazionale e finanziaria.
Ma come funziona? Per le cartelle sopra i 1.000 euro viene prevista una maggiorazione unica del 3 o del 5% con possibilità di rateizzazione. In particolare, è stato introdotto la rottamazione quater, un sistema automatico di ravvedimento valido per le cartelle superiori a 1.000 euro, notificate dal 2000 al 30 giugno 2022:
- il contribuente che ha dichiarato tutti i propri redditi, ma non ha pagato in tempo per mancanza di risorse, avrà una sanzione solo pari al 3% e potrà pagare in 2 o 5 anni;
- chi non ha dichiarato tutti i propri redditi e non ha pagato in tempo per mancanza di risorse, avrà una sanzione solo pari al 5%. Si tratta di un ravvedimento operoso che però offre la possibilità di pagare in più tempo, cioè 2 o 5 anni, e non in un solo anno;
- se il contribuente ha avuto accertamento, deve pagare tutto l’importo contestato in uno spazio di 2 o 5 anni con una multa pari al 5%. Nel caso di non accettazione della cartella, invece, occorre “mettersi a tavolino” con il Fisco, esporre le proprie ragioni e sulla base di un contradditorio si può arrivare anche a un’imposta più bassa. Si tratta della cosiddetta compliance, un nuovo meccanismo introdotto dal 1° gennaio 2023 in modo potenziato.
- Vengono inoltre annullati tutti gli oneri extra per la riscossione.