Per niente soddisfatta della comunicazione del sindaco Cassì sulle criticità causate dal maltempo appare la consigliera comunale Raimonda Salamone, che di recente ha aderito al movimento Territorio e che ora in tale veste esce pubblicamente. La consigliera, che ad inizio consiliatura era stata scelta da Cassì per un incarico assessoriale durato pochissimo tempo, entra subito in argomento, prende spunto dalle visite dei vertici regionali in provincia di Ragusa per una prima conta dei danni specificando immediatamente “tutti sono consapevoli dell’entità dei danni, il più tranquillo appare il nostro sindaco che si limita a spiegare alla città quali sono state le criticità” e secondo il quale sarebbero “inevitabili le difficoltà, inevitabile che il territorio sia andato in sofferenza”.
Quindi Salamone ribatte punto per punto alle affermazioni del sindaco di Ragusa “a proposito dei danni al ponte di Punta Braccetto, si legge nel comunicato del sindaco, che a cedere sarebbe stata una parte dell’asfalto che conduce al ponte. Dalle foto è di tutta evidenza che la situazione e molto più grave e che la voragine si è creata al centro della struttura. A cedere saranno state la massicciata e la copertura di asfalto, fortemente sollecitate dalla forza dell’acqua e soprattutto dai tronchi sradicati dall’argine del fiume. Del tutto ignorate nel tempo le ripetute richieste di manutenzione dell’alveo, da parte dei residenti della zona che sappiamo essere ad alto rischio idrogeologico.
Occorrerà verificare i danni alla struttura ed intervenire al più presto in quanto la soluzione temporanea dell’accesso alla parte ovest di Punta Braccetto attraverso un percorso all’interno dell’area forestale deve considerarsi del tutto emergenziale, dal momento che una parte di tale percorso è di fatto impraticabile con le piogge, trattandosi di sterrato fangoso. Occorrerà, ove ci fossero danni alla struttura del ponte, predisporre in sicurezza un adeguato percorso alternativo, in ogni caso il primo cittadino deve mettere in moto l’ufficio tecnico, sollecitando a che non si ricada nelle abituali lentezze e nei ritardi tipici dei lavori pubblici. Identica sollecitudine deve essere applicata alla verifica delle altre criticità, con opportuni interventi che, evidentemente, dovevano essere applicati in via preventiva.
Emblematico il caso della via Tiralongo dove, a seguito dei lavori di realizzazione della rotatoria in prossimità dell’ingresso dell’Ospedale Giovanni Paolo II, si sono amplificati i già noti problemi di allagamento della zona di accesso al nosocomio. Non era stato predisposto un adeguato argine per il deflusso delle acque, sarebbe utile, al riguardo, conoscere l’elenco degli ultimi interventi di questo tipo, in questa e altre zone dove si sono riscontrate le criticità maggiori”. (da.di.)