È stata installata stamattina, al largo delle coste di Marina di Ragusa, la nuova boa ondametrica che consentirà di misurare l’intensità e la direzione delle onde ogni 30 minuti grazie a sensori accelerometrici e a bussole di precisione. La boa è stata ancorata a 3,5 miglia marine dalla costa di Marina di Ragusa su un fondale di circa 50 metri. Le attività rientrano nell’ambito del progetto i-waveNET finanziato dal programma Interreg VA Italia-Malta, che prevede un partenariato costituito dalle università di Palermo (capofila) e Catania, Ingv, Cnr-Ias, Ispra, University of Malta e Transport Malta.
Le reti delle stazioni meteo e dei sistemi HF-Radar esistenti saranno integrate da nuove installazioni in punti strategici. Il progetto – a cui collabora anche la Protezione civile di Ragusa – è finalizzato a realizzare un’azione di sistema, transfrontaliera, utile a mitigare il rischio costiero. Grazie ad i-waveNET sarà implementata un’innovativa rete di monitoraggio basata sull’integrazione di diverse tecnologie di misura, quali i radar HF, i sensori sismici, i sensori di livello del mare, le boe ondametriche e le stazioni meteo. Le operazioni di installazione della boa hanno preso il via dal porto di Augusta e si sono concluse a Marina di Ragusa. Nei locali del presidio della Protezione civile comunale a Marina di Ragusa sono intervenuti i responsabili e i tecnici dei rispettivi partner – Arianna Orasi e Carlo Lo Re di Ispra, Giuseppe Ciraolo dell’Università di Palermo – insieme con l’assessore alla Protezione civile di Ragusa, Giovanni Iacono, e il responsabile di Protezione civile comunale di Marina di Ragusa, Giuseppe Schembari.
«Grazie ai dati forniti dal sistema di boe ondametriche potremo misurare l’intensità e la direzione delle onde e, inoltre, fornire dati utili alla realizzazione di opere portuali o interventi per prevenire l’erosione costiera oltre che di protezione civile in casi di emergenza» ha spiegato Arianna Orasi di Ispra. «Con questo sistema riusciremo ad avere un sistema di supporto alle decisioni che consentirà, attraverso la sovrapposizione di più strati informativi, di prendere decisioni strategiche necessarie alla gestione delle emergenze provenienti dal mare, come lo sversamento di idrocarburi, e connesse al cambiamento climatico» ha aggiunto Giuseppe Ciraolo.