A voler essere buoni -e facendo uno sforzo niente male per esserlo- solo a Ragusa, il capoluogo, il centrosinistra c’è e si fa sentire. Non se ne hanno notizie a Modica mentre a Comiso, solo in queste ore, ha sciolto i nodi. Dopo un lungo periodo in cui centrosinistra casmeneo e Pd hanno giocato a fare scena muta, non facendo nomi e non facendo scelte, ieri sera, durante un vertice d’area, è arrivata l’agognata fumata bianca: habemus candidato per il palazzo di piazza Fonte Diana.
E’ Gaetano Scollo, uno dei leader del Pd comisano, uomo che arriva da Pedalino e che proverà a scalare a mani nude, quell’Everest che è Maria Rita Schembari. Da capire adesso se insieme ai 5 stelle che, piuttosto, sembrano intenzionati o ad andare da soli -magari riproponendo la candidatura di Patrizia Bellassai– o, addirittura, a far nulla e guardarsela dal balcone. Gaetano Gaglio, aveva già declinato l’invito da tempo di fare il candidato sindaco delle opposizioni e, magari, si candiderà al consiglio comunale. Rifiuto che Gaglio conferma ad ogni occasione utile, perché non ha mai visto quell’unità d’area e di azione che potrebbero impensierire un minimo la strafavorita, Schembari; e se anche l’avesse vista in questi giorni, era ormai troppo tardi anche per solleticare l’attuale primo cittadino. Di Gigi Bellassai, leader locale del Pd, si sono definitivamente perse le tracce.
Filippo Spataro, sindaco di Comiso per 5 anni sino al 2018, è sempre più ‘depasqualizzato’ e si sarebbe candidato a sindaco solo se glielo avesse chiesto/imponsto il suo leader, Nello Dipasquale appunto. Dopo che proprio Spataro ha esautorato la classe dirigente storica del Pd comisano, i problemi sono stati evidenti sino a ieri sera. Pippo Digiacomo che di Comiso è stato sindaco più volte e che Comiso ha rappresentato all’ARS, giorno dopo giorno, consuma la sua vendetta nel vedere sfaldarsi quel Partito Democratico e quel centrosinistra che, sin quando lui guidava, era capace, appunto, di avere sindaci e deputati regionali. La rottamazione del Pd e del centrosinistra voluta a Comiso da Spataro, ha deflagrato un partito monolite e un’area forte. E oggi, i voti del centrosinistra casmeneo, sono più sminuzzati della ghiaia. Proverà a ricompattarli Gaetano Scollo la cui candidatura, però, sembra più un ‘sacrificio’ con prospettive di ricompensa che una scelta per vincere.
Ai piedi del castello dei Conti -che poi significa Palazzo San Domenico, sede del comune di Modica- il Pd ha cambiato segretario, passando nelle mani di Salvatore Poidomani che fu avversario seccamente sconfitto da Ignazio Abbate 5 anni fa. Poidomani, prova a costruire qualcuno e qualcosa che sia alternativo a Maria Monisteri -almeno tre le liste civiche che la sosterranno e che lei, assieme all’ex sindaco, sta costruendo- ignorando però a priori un possibile accordo con Azione che presenterà a sindaco il suo coordinatore zonale, Giorgio Aprile, e neppure con l’area civica che fa riferimento all’imprenditore, Giorgio Zaccaria e che, fallito un accordo con Abbate e per sostenere Monisteri, potrebbe candidare a sindaco l’ex assessore, Giovanni Scucces o l’attuale presidente del consiglio, Carmela Minioto. Gli unici dialoghi che il Pd di Modica è disposto a fare, sono con la sinistra storica e con il Movimento 5 stelle. Ma per far sintesi su chi? Quello è il problema. Ivana Castello non è gradita dentro e fuori il Pd e Marcello Medica -leader cittadino pentastellato e consigliere comunale a fine mandato- non ne vuole sapere di ‘sacrificarsi’ contro il caterpillar Monisteri. Vito D’Antona è visto come un ingombro per chi dovrebbe sostenerlo. E allora, altre due strade ci sarebbero. Filippo Agosta, ad esempio, potrebbe mettere tutti d’accordo e sarebbe disposto a candidarsi, magari perdere ma continuare a fare il consigliere comunale da ‘secondo’ nella corsa al sindaco, cosa che gli è utile. L’altra strada porta all’ex segretario cittadino del Pd, Ezio Castrusini. Da qualche mese sta in silenzio ma potrebbe decidere di provarci.
A Ragusa, invece, il centrosinistra, Pd innanzitutto, va verso il compattamento attorno a Riccardo Schininà. Nello Dipasquale vuole candidarsi al consiglio comunale. I 5 stelle, decideranno in queste ore che fare. Come ha già detto tre giorni fa, Stefania Campo a quotidianodiragusa.it o si va d’intesa con il Pd e si sceglie insieme il percorso e/o si sposa la causa Schininà oppure si va da soli. “Senza fretta”, continua a dire Stefania Campo che di fretta, appunto, non ne ha. Sa bene che la scelta deve essere la migliore possibile per i suoi e non certo solo utile ad alleati che sono un po’ basculanti nell’agire. In ogni caso a Ragusa, tra ‘baroniani’ -intesi come fedelissimi dell’ex assessore, Ciccio Barone-, liste civiche come Territorio e non solo, Pd e Movimento 5 stelle, il centrosinistra da segni di vita anche se non di vitalità. Non si capisce sino a raggiungere cosa ma il fatto di sapere che sussulta, con i chiari di luna delle vicine Comiso e Modica, è grasso che cola per un’area politica che definire in crisi, è eufemismo. (Adrien 25)