Non sappiamo se l’iniziativa del sindaco di Ragusa Peppe Cassì di emanare un’ordinanza per la sicurezza urbana nel Centro Storico, abbia attinenza con una segnalazione accorata dei giorni scorsi da parte dell’associazione Ragusa in movimento, ma ci basta constatare che comunque è stato fatto quel che si doveva e che l’ordinanza è stata predisposta ed emanata a tranquillità dei residenti della zona limitrofa a Piazza San Giovanni. Nella direttiva sindacale il primo cittadino premette “non potevano sfuggirci le segnalazioni di una crescente tensione sociale in una zona del Centro dovuta alla reiterazione di comportamenti inopportuni.
Dopo aver analizzato il fenomeno, la sua natura e le modalità con cui si manifesta, abbiamo disposto il rafforzamento dei controlli ed emanato un’ordinanza specifica per l’area limitrofa a Piazza San Giovanni, indicata in planimetria, che merita regole specifiche per il rispetto del suo decoro”. Segue poi l’ordinanza vera e propria “fermo restando l’applicazione delle sanzioni penali ed amministrative già previste, l’ordinanza prevede che i trasgressori cessino il comportamento scorretto e rimuovano tempestivamente eventuali rifiuti o altro materiale residuo, nonché l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 25,00 a euro 500,00.
Nei casi di reiterata inosservanza da parte delle attività commerciali può esser disposta l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della sospensione dell’attività, secondo le disposizioni recate dal TULPS”. Questi poi i punti cruciali di quanto ordinato dal sindaco Cassì: “a partire dalla data odierna e fino alla data del 30 giugno 2023 nelle aree e vie di cui all’allegata planimetria, il divieto di realizzare assembramenti, anche occasionali, non finalizzati alla corretta fruizione sociale dell’area, ed in special modo in forma di bivacco e/o con schiamazzi; a partire dalla data odierna e fino al 30 giugno 2023, dalle ore 17.00 alle 06.00 di tutti i giorni, nell’area individuata di cui alla planimetria allegata: divieto, per le finalità e motivazioni di cui in premessa, della vendita di bevande alcoliche di qualsiasi qualità, quantità e gradazione presso tutti i pubblici esercizi, i distributori automatici (cosiddetti H24), esercizi di vicinato, minimarket e medie e grandi strutture di vendita all’interno precisando che tale divieto non opera nel caso in cui la vendita e la conseguente consumazione avvengano all’interno dei pubblici esercizi autorizzati e nelle pertinenze esterne occupate in concessione; il divieto non opera, inoltre, in occasione di sagre, eventi e manifestazioni organizzati o patrocinati dal Comune, fermo restando l’obbligo di utilizzare esclusivamente contenitori di carta. da questo divieto restano escluse le bevande alcoliche acquistate dal cliente, presso i suddetti esercizi commerciali, all’interno di una spesa complessiva che comprenda anche altri generi alimentari e beni di consumo per un valore almeno pari a quello delle bevande alcoliche acquistate. alle pizzerie, ai panifici, alle gastronomie ed alle rosticcerie è consentita la vendita per asporto di bevande alcoliche unitamente agli alimenti acquistati.
A partire dalla data odierna e fino al 30 giugno 2023, dalle ore 17.00 alle 06.00 di tutti i giorni, nell’area individuata di cui alla planimetria allegata, il divieto di consumo all’aperto di bevande alcoliche e non alcoliche in contenitori di vetro e/o alluminio, nonché il deposito, l’abbandono e la dispersione sul suolo pubblico di contenitori in vetro, bottiglie di vetro, lattine e qualsiasi altra tipologia di rifiuto. A partire dalla data odierna il divieto su tutto il sagrato antistante la Cattedrale di San Giovanni Battista del gioco con il pallone, dell’utilizzo di biciclette (velocipedi), monopattini, pattini o skateboard nonché l’utilizzo di qualsiasi diffusore musicale”. Dicevamo all’inizio che, vi facesse o meno riferimento l’ordinanza, la questioe era stata sollevata un paio di giorni fa dall’associazione politico-culturale Ragusa in Movimento. Il suo presidente Mario Chiavola segnalava infatti “raccogliamo il grido d’allarme che arriva da alcune aree del centro storico e lo giriamo all’indirizzo dell’Amministrazione comunale. Vedere alcune aree deturpate dai rifiuti a causa dell’inciviltà di alcuni soggetti ci fa comprendere come il piano di recupero dell’abusivismo ventilato a suo tempo, e che aveva, tra l’altro, portato alla creazione di vere e proprie guardie ambientali, non ha sortito l’effetto sperato. Ci vuole un’azione più convinta e determinata per sanare questi scompensi”.
“Purtroppo – continua Chiavola – prendiamo atto che così non è e che risulta necessario predisporre monitoraggi e verifiche più accurate. Non è possibile, ad esempio, vedere quell’impalcatura di via Mario Rapisardi, come è stato segnalato da una residente alla stampa, trasformata in una discarica a cielo aperto così come non è possibile, ancora adesso, fare i conti con la presenza di spazzatura agli angoli delle strade. Ci aspettiamo che tutte queste criticità possano essere azzerate. Proprio perché puntare sul centro storico deve diventare una delle priorità per questa città”. (da.di.)