Mentre il primo sabato di Quaresima portava il raddoppio del numero dei candidati sindaco di Ragusa (all’uscente Peppe Cassì per il cosiddetto civismo e al concorrente Riccardo Schininà per il centrosinistra si sono ufficialmente aggiunti Pasquale Spadola per Fratelli d’Italia e Sergio Firrincieli per il 5 stelle e forse per la sinistra radicale), alcuni esponenti politici cittadini sono intervenuti sul dibattito aperto da qualche settimana sulle sorti del centro storico. Un centro città in cui non mancano numerose criticità ed episodi allarmanti di micro criminalità che avevano indotto il sindaco Cassì ad emanare un’ordinanza con vari divieti tesi a riportare la vivibilità a livelli accettabili.
E proprio da tale ordinanza prendono spunto i due consiglieri comunali Gianni Mezzasalma e Luca Rivillito del movimento Patto per Ragusa di cui è leader l’ex assessore Ciccio Barone, per sollevare una serie di questioni. Abbiamo detto prendono spunto ma è evidente che si tratta di un eufemismo perché il fine vero è quello di attaccare il primo cittadino, come si evince fin dal titolo della nota stampa, in cui si definisce “ingiusta e altamente penalizzante per i nostri giovani e per le attività del centro storico l’ordinanza sindacale 383 del 17 febbraio 2023”. I due consiglieri, che si sono assunti il ruolo di ‘enfants terribles’ del civico consesso, esordiscono ammettendo che “l’ordinanza nella sua premessa è giusta per quanto riguarda l’analisi della delinquenza e del disagio sociale ma riteniamo che la misura adottata sia ingiusta e indirizzata alle categorie sbagliate”.
Mezzasalma e Rivillito ritengono infatti che “dare la colpa al consumo di bevande all’esterno dei locali, sia la solita storia vecchia e sbagliata, non lo risolverà il problema anzi lo peggiorerà ulteriormente, ghettizzando ancor di più il centro storico…ancora una volta ve la prendete con i nostri giovani che secondo l’ordinanza non potranno più andare in centro a vivere la città, si sposteranno altrove, in qualche parcheggio sotterraneo o piazzetta in periferia …in questo modo si otterrà l’effetto contrario e la gente rientrerà’ nuovamente nell’ottica che il centro non è un posto che vale la pena frequentare, evidentemente questa amministrazione vuole valorizzare il centro di Ragusa come “dormitorio unesco”.
Dopo queste considerazioni critiche, i due consiglieri del gruppo misto proseguono “questa amministrazione, ancora una volta, penalizza le varie attività di ristoro, bar e svago che sono solo degli eroi in quanto dopo tante promesse, disattese sempre annunciate e mai attuate, di interventi per risollevare il centro storico, si vedono ancora una volta penalizzate vietando la vendita di bevande alcoliche e non in lattina e/o da asporto con l’obbligo di consumo all’interno dei locali suddetti dalle ore 17:00 alle 06:00…per non parlare che l’ordinanza riguarda anche gli h24 ancora più penalizzati, dove la maggior parte dell’assortimento delle bevande sono in lattina e che ad oggi non hanno una stessa referenza in plastica, per cui gli h24 dovranno mantenere la propria’ attività per ora solo con la vendita di caffè” Secondo Mezzasalma e Rivillito “tutto questo porterà ad una notevole perdita di fatturato per tutte le attività del centro storico, con conseguenze sul lavoro dipendente e di sopravvivenza delle attività stesse”.
Quindi i due esponenti consiliari si avviano alla conclusione “secondo noi, nobile l’intento, ma iniqua, sbagliata e indirizzata male la misura, la sicurezza la devono assicurare le forze dell’ordine e la polizia municipale” e ricordano “qualche anno fa venne istituito l’allora famoso poliziotto di quartiere, che assicurava la presenza assidua delle forze dell’ordine in centro e fu un buon deterrente per queste problematiche, invitiamo il sindaco a rivedere questa soluzione come situazione funzionale per la causa e non penalizzante sia per i giovani che per le famiglie che gestiscono le attività commerciali, invitiamo il sindaco anche solo a valutare il nostro suggerimento e a rivedere l’ordinanza in maniera consapevole, opportuna e risolutiva”. (da.di.)