L’annuncio è stato dato dal parlamentare regionale della DC, Ignazio Abbate, che dalla Provincia Regionale di Ragusa, iniziò il cammino che l’ha portato sino a Palazzo dei Normanni. E i ‘trombati’ delle recenti elezioni, tornano a sperare in un reimpiego istituzionale. Ignazio Abbate, parlamentare regionale DC, ex sindaco di Modica e ex consigliere provinciale tre lustri orsono, l’ha letteralmente tuonato sulla sua pagina Facebook: “TORNA LA PROVINCIA”. Nel primo pomeriggio di oggi, l’annuncio che “la Giunta regionale, ha approvato la bozza del disegno di legge che ripristina le province in Sicilia, anticipando l’indirizzo nazionale”; e anche che “con molta probabilità, sarà il prossimo autunno la prima data utile per organizzare le elezioni”. Bella notizia, non c’è che dire. Perché non ricompare ciò che era scomparso ma, più semplicemente, si mette di nuovo in moto ciò che era stato colpevolmente fermato.
“In archivio – scrive Abbate – l’esperimento fallimentare del commissariamento che non ha prodotto risparmio, ha impoverito i territori di servizi essenziali quali le manutenzioni di strade e scuole e i cittadini sono stati privati del diritto di scegliersi i propri rappresentanti a livello provinciale”. Sarà adesso la I Commissione all’ARS, da lui presieduta, ad esaminare e ratificare il testo di legge del governo. Abbate ha ragione. La riforma di Rosario Crocetta -che è stato alla Sicilia come la kriptonite sta a Superman- è fallita, miseramente. Doveva cancellare le province per far risparmiare qualche soldo alle casse pubbliche e, invece, ha loro cambiato nome, le ha lasciate senza fondi, ha delegato ad altri enti già di per se in ambasce, i compiti che erano propri di quello intermedio, ha ridotto i palazzi che li ospitavano a città fantasma fra corridoi vuoti, stanze impolverate e aule consiliari tristi e desolate ma non ha fatto risparmiare un euro. Anzi…
Molti i casi di dipendenti d’ogni livello impiegati nei palazzi di provincia, pagati per girare i pollici e far nulla. Immiserendoli nelle loro funzioni. Questa è la fotografia della pseudo cancellazione delle provincie firmata da Crocetta che, nel frattempo, si gode il buen retiro in Tunisia. Adesso le provincie tornano e non saranno, i loro governi, organismi eletti di II livello -ovvero da consiglieri e sindaci- ma dal voto di I livello, quello della gente di Sicilia che, in Autunno o, al massimo, nella Primavera 2024, voterà per eleggere il presidente della Provincia ed i consiglieri provinciali. Ed è gradita notizia anche per chi, nelle Amministrative del prossimo maggio -in provincia di vota a Ragusa, Modica, Comiso e Acate- si candiderà e sarà trombato! Ha un’altra opportunità dopo neppure 5 o 8 mesi! E anche chi, in quei quattro comuni, non vorrebbe oggi immolarsi alla ‘candidatura di sacrificio per il partito o la coalizione’ per fare il sindaco o il consigliere ma lo farà lo stesso, con la promessa che se dovesse andare male -ed in questi casi, quando gli si dice di candidarsi “anche se…”, è proprio perché si sa che gli andrà male- per lui/lei, c’è sempre un posto alla provincia!
Ed anche chi è stato trombato nelle Amministrative immediatamente scorse o, addirittura, il 25 settembre 2022, nella corsa verso Roma o Palermo. Quante teste e nomi illustri della politica iblea, sono caduti quel giorno, ai piedi delle urne e adesso rivedono la loro luce che può riaccendersi a palazzo di viale del Fante. E poi, quanti aspiranti sindaci e consiglieri, sono stati bocciati nelle loro città a maggio 2022 o a ottobre 2021 e adesso possono riprovarci, magari per avere allora ricevuta la promessa che “se torna il voto provinciale…”. Insomma, la Provincia è una bella seconda chance, gradita e gradevole. Appetita e appetibile. E dopo l’annuncio di Abbate fatto oggi, le prurigini dello scranno, saranno tornate a solleticare le voglie di tanti. Di molti. Di più… (di Adrien 25)