Non era un segreto: l’ex assessore di Peppe Cassì -ed anche l’anima della sua elezione a sindaco nel 2018 prima di diventarne 4 mesi fa, un acerrimo avversario- si candida per le Amministrative. Non a sindaco ma a sostegno della proposta del centrosinistra. Alle scorse Regionali, si era appalesata la sua nuova ‘parentela’ politica con il centrosinistra, con il suo sostegno, anche smaccato, a Nello Dipasquale, confermato poi deputato regionale del Pd. Si era pure pensato a lui come candidato di una vasta area che volesse compattarsi ed opporsi a Peppe Cassì con cui i suoi rapporti, lesi già da almeno un anno, si erano definitivamente rotti ad ottobre scorso quando il sindaco lo ha cacciato dalla sua giunta e lui non l’ha presa benissimo come dimostrano 4 abbondanti mesi di post sulle sue pagine social, tra dirette, video e stilettate al curaro contro il primo cittadino. Adesso, il cerchio si chiude.
Perché Francesco Barone, Ciccio per tutti, sarà ‘civico’ ma rosso, nel senso che si candida al consiglio comunale con una lista, la sua, Patto per Ragusa, a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra, Riccardo Schininà. Geniale il claim: “Un amico in…Comune”, con tanto di puntini di sospensione -che sanno tanto di boomer- e C maiuscola. Se la pre-campagna elettorale di Barone, è stata un florilegio di attacchi e bordate contro Cassì, non ci si vuole immaginare cosa sarà la campagna elettorale, i comizi, gli assolo dialettici, i messaggi in rete, sui social o le dirette Instagram. Fuochi d’artificio che in confronto quelli dell’Addio all’Estate a Marina di Ragusa tanto cari a Barone, saranno come le fontanine scintillanti che si trovano sulle tavole imbandite la notte di Capodanno!
Barone l’ha giurata a Cassì (ma anche Cassì l’ha giurata a Barone) e i due non si risparmieranno. Si sono lasciati malissimo, a modelli di Ilary e Totti ma a palazzo dell’Aquila. Finora, invero, Barone ha attaccato Cassì ma il sindaco, nicchiando e facendo spallucce, ha evitato di rispondere alla provocazione. Ma non durerà a lungo così. Perché è chiaro che adesso, l’ex assessore e dante causa dell’elezione di Cassì a sindaco nel 2018, rincarerà la dose e il primo cittadino non potrà continuare a far finta di nulla. Dovrà, insomma, in qualche modo difendersi e contrattaccare.
Non è poi un caso che nel suo manifesto elettorale in bianco e nero, Barone abbia scelto Ibla sullo sfondo; perché lì, da assessore, ha giocate le sue carte migliori e lì sfida Cassì che, invece, nel quartiere barocco ha trovato trabocchetti, insidie, ostacoli e muri. Insomma, da qui al 28 maggio, ne vedremo (e soprattutto, sentiremo) delle belle fra i due. E solletica curiosità, sapere chi, alla fine, vincerà: Il Capitano mago del tiro da 3 della Virtus o il ‘Barone rosso’. (di Adrien 25)