Il sistema sanitario pubblico anche in provincia di Ragusa appare sempre più vicino al collasso. Il diritto alla salute costituzionalmente garantito appare un miraggio. Chi sovrintende , a tutti i livelli (nazionale, regionale e locale) non si rende conto che la stragrande maggioranza dell’utenza è costituita da anziani, soggetti fragili e disabili. Bloccate le prenotazioni per esami specialistici, gli sportelli CUP programmano appuntamenti impossibili a distanza di molti mesi e in strutture sanitarie distanti decine di chilometri dal luogo di residenza dei pazienti. I medici di famiglia sono investiti dalle inefficienze di un sistema saccheggiato e ridimensionato dal taglio delle risorse.
Le attese infinite al pronto soccorso, a causa del personale insufficiente , mettono in evidenza carenze nella tempestività della assistenza ed esasperano gli utenti oltre ogni limite. Nonostante l’ottimo livello professionale del personale sanitario impegnato nelle strutture pubbliche appare evidente che l’organizzazione complessiva è strutturata in modo da obbligare di fatto i cittadini a rivolgersi alle strutture private. In questo contesto, per iniziativa della associazione Auser , della cooperativa Horus e la federazione sindacale medici FISMU) è promosso un incontro pubblico per VENERDI 17 MARZO alle ore 18,30 presso la sala del cinema Lumiere. Il convegno sarà preceduto da un documentario che riporta le testimonianze dei più importanti intellettuali , medici ed esperti che svelano le vere responsabilità dell’attacco al sistema sanitario pubblico.
In merito alla iniziativa il presidente provinciale dell’Auser, Gianfranco Motta, evidenzia anche il crescente fenomeno della rinuncia alle cure per migliaia di cittadini a basso reddito. Inoltre non si può fare a meno di sottolineare che, oltre alle ben note carenze strutturali che costringono il personale medico e infermieristico a pesanti turni di lavoro, si aggiunge anche una sostanziale sciatteria organizzativa. Non occorrono particolari risorse finanziarie per offrire la minima accoglienza agli utenti più fragili nella fase che precede le prestazioni mediche. Negli spazi comuni, non destinati agli ambulatori e all’area medica, è costante la carenza dei punti informativi, le aree di attesa sono incredibilmente prive di posti a sedere, gli sportelli inadatti ad assistere anziani e disabili. In conclusione il rapporto tra il cittadino-utente e il servizio sanitario pubblico si caratterizza per la grave divergenza tra l’organizzazione complessiva del sistema e l’ impegno che caratterizza il lavoro delle persone nella cura dei pazienti.
Pertanto l’Auser esprime la propria solidarietà a Cgil e Uil che il 14 marzo manifestano per il rilancio della sanità pubblica in Sicilia. Forse manca una sostanziale alleanza, e quindi una comune strategia , tra lavoratori dei servizi pubblici e lavoratori utenti dei medesimi servizi. Nel campo della sanità, ma non solo in essa, tale alleanza strategica è indispensabile per contrastare le politiche di privatizzazione e mercificazione dei servizi essenziali che determinano la qualità della vita quotidiana delle persone. Inoltre al rilancio della sanità pubblica in Sicilia va affiancata anche una legge regionale che promuova la salute degli anziani, così come avviene in molte altre regioni, a sostegno dell’invecchiamento attivo.
L’invecchiamento attivo è lo strumento che consente di stare meglio e per un tempo più lungo. Insomma un antiossidante naturale quanto mai opportuno in una società caratterizzata da percentuali crescenti di popolazione anziana. Riforma della sanità e tutela della salute rappresentano per l’Auser le due facce della stessa medaglia e saranno illustrate nella conferenza del 14 marzo dal presidente regionale dell’associazione Giorgio Scirpa.