“La vicenda degli insulti rivolti all’assessore comunale ai Tributi, Manuela Pepi, non può che vederci solidali con quest’ultima. Mai, in nessun caso, sono giustificabili atteggiamenti del genere. Contrapposizione sì, ma nei modi dovuti e, sempre, senza mai trascendere. Motivo per cui ritengo doveroso unirmi al coro, ma l’ho già fatto anche con un messaggio privato, di chi stigmatizza azioni simili e di chi non accoglie questo deleterio modus operandi”. E’ quanto afferma il candidato sindaco del campo progressista, Salvo Liuzzo, a proposito della vicenda denunciata nelle ultime ore da palazzo di Città. “Detto questo – continua Liuzzo – non è certo possibile lasciare intendere, come leggo tra le righe dell’intervento dello stesso assessore Pepi, che una certa opposizione avrebbe fomentato atti del genere.
L’opposizione svolge il proprio lavoro di critica, denuncia ciò che non va, evidenzia sistemi non corretti e fornisce le proprie alternative. Da qui a dire che chi opera così fomenti gli atteggiamenti sbagliati di qualche cittadino ce ne corre. Dovremmo, allora, forse rimanere in silenzio? Ribadiamo quanto già abbiamo detto su questa delicata questione. E cioè che il Comune di Comiso deve togliere il servizio di gestione di recupero dell’arretrato ad aziende private il cui unico fine è il guadagno. Il Comune deve essere “amico” dei cittadini, accompagnando gli stessi al pagamento e non con modalità che possono risultare brutali. Non ci sono dubbi di sorta: le tasse vanno pagate e vale pure il principio del pagare tutti per pagare meno. Deve essere il Comune a intervenire in maniera adeguata, senza pignoramento di conti correnti o applicazione dei fermi amministrativi.
Contro i morosi non si possono adottare soluzioni estreme. Una cosa è sicura. Se avremo la possibilità di amministrare la città di Comiso, toglieremo il servizio ad Area Riscossione. Non è così che si aiutano determinati cittadini a diventare responsabili al pari di quegli altri che già lo sono”.