Domani alle 17, la presentazione di Monisteri, candidata sindaco del gruppo di Ignazio Abbate ed in attesa di sapere se anche del centrodestra. Sabato scorso, quella della sua prima avversaria, Castello. Modica, da quando c’è l’elezione diretta del sindaco, 29 anni fa, avrà per la prima volta una prima cittadina. Tutto, infatti, lascia pensare che sarà una sfida a due, con l’universo maschile, che sarà terzo incomodo. Da un lato, Maria Monisteri, assessore alla Cultura ed allo Sport per 4 anni con Ignazio Abbate, erede designata a succedere come capo dell’amministrazione di Palazzo San Domenico, all’attuale presidente della prima commissione all’ARS, delegata provinciale al vertice del CONI e presidente della Scherma Modica, la società più medagliata -compreso un oro olimpico- nella storia dello sport della Contea.
Sarà presentata domani alle 17. Dall’altro, c’è Ivana Castello, che, volente o nolente, ha messo d’accordo tutto il centrosinistra modicano, tirandosi dentro anche i 5 stelle, forte di 9 anni di strenua opposizione ad Abbate, autentica spina nel fianco di chi ha governato Modica per quasi due lustri, soprattutto ma non solo, sul fronte economico-finanziario. E’ stata presentata sabato scorso. Due che, a giugno del 2018, raccolsero un migliaio di consensi dalle urne, candidandosi come consigliere comunali e stravincendo sugli altri 22 eletti. A dimostrazione di un bel consenso di cui sono dotate, a prescindere dai ‘dante causa’…
Il resto, nomi più o meno certi, ipotesi più o meno realistiche, candidature più o meno proposte, idee più o meno concrete, azzardi più o meno possibili, appare al massimo come terzo incomodo e pure meno. Tutti al maschile, peraltro -ad eccezione, forse, della proposta del gruppo di imprenditori che fa capo a Giorgio Zaccaria e che potrebbe indicare in Simona Lo Bello, avvocato, o Carmela Minioto, attuale presidente del consiglio comunale, il proprio nome-. Insomma, a Modica, si va verso una certezza: il sindaco sarà donna! Dopo Carmelo Ruta, Piero Torchi, Antonello Buscema e Ignazio Abbate, l’altra metà del cielo, va verso la poltrona nobile di Palazzo San Domenico.
In un testa a testa che si preannuncia interessante fra due cui non difetta la dialettica anche sostenuta e che sono la dimostrazione papabile che non c’è bisogno di ‘riserve’ come le quote rosa, per emergere ed imporsi e che anche da queste parti, la donna, in politica, non sta e non è relegata ad un passo indietro. Piuttosto, è ben più che un passo avanti, anzi, avantissimo! Attendiamo, dunque, che si scontornino le ultime incertezze, osservando però le certezze: la sfida al vertice Monisteri-Castello e la donna sindaco quasi certa. E quel ‘quasi’ lo ci si mette più per amor di prudenza che per oggettiva analisi politica… (di Adrien25)