I quattro moschettieri a Ragusa. Sarà sfida a quattro per la nobile poltrona di Palazzo dell’Aquila, che è sede del comune di Ragusa. Ed a cui aspirano, appunto, in quattro: Peppe Cassì, l’uscente e simbolo del civismo, Riccardo Schininà, il volto del centrosinistra, Sergio Firrincieli, a marchio 5 stelle, e l’ultimo arrivato, Giovanni Cultrera, candidato con i simboli del centrodestra. Pasquale Spadola, l’uomo di Fratelli d’Italia, fa un passo indietro e lascia al nome condiviso di Cultrera, l’onere e l’onore di aspirare a governare il capoluogo. Adesso i giochi delle candidature a sindaco, sembrano davvero fatti. A meno che non ne spunti qualcuno che non sia però il Gian Piero Trovato inventato dalla fervida intelligenza -non artificiale- dello scrittore, Vincenzo La Monica. Sarà un percorso molto interessante quello che ci separa dal 28/29 maggio e da un ballottaggio dell’11/12 giugno che, nomi alla mano, appare ben più che una possibilità. Perché a questo punto, ipotizzare che uno dei quattro possa superare la soglia del 40% + 1 al primo turno, sembra un azzardo difficile. Certamente, la candidatura di Cultrera, ha compattato il centrodestra e difetta solo in ufficialità; dalla sua pagina FB, ad esempio, traspare nulla. Ma chi lo conosce, dice che l candidatura difetta, appunto, solo in ufficialità…
Quella che invece hanno e manifestano gli altri tre. Tutti con credenziali acquisite, possibili, giuste e spendibili. Tutti accreditabili di un risultato importante che determina, appunto, l’idea di un ballottaggio per conoscere chi guiderà il comune capoluogo per i prossimi 5 anni. Il fatto che Cassì abbia rifiutato di avere con se il simbolo di Fratelli d’Italia, ha determinato nel partito di Salvo Sallemi e Giorgio Assenza la necessità di una proposta credibile e immediata. Da qui, la scelta di puntare su Pasquale Spadola e di farlo in tempi giusti. Pronti a ritirarla (come accadrà) in caso di scelta unitaria di coalizione. Cosa che appare avverrà. Schininà e Firrincieli osservano dalla finestra quanto succede da quelle parti, consci che, in caso di ballottaggio, le ragioni che li hanno divisi adesso, potrebbero essere quelle che li riuniranno a giugno. Perché ora come ora, non ci sono motivi per cui Firrincieli e i 5 stelle, facciano un passo indietro, accordandosi subito con Schininà. Ma dopo, nel caso ci fosse ballottaggio e uno dei due ne fosse il protagonista, allora le cose cambierebbero radicalmente.
Mentre a Modica e Comiso, i pronostici della vigilia, accreditano due grandi favoriti, a Ragusa, non è così. L’uscente, Cassì, ha il vantaggio di esserlo e di avere seminati con sensi; Schininà, ha una discreta compattezza di schieramento alle spalle, lavora da mesi alla sua candidatura e potrebbe avere Elly Schlein come testimonial di presenza nella fase calda. Firrincieli ha la sua parlamentare regionale in prima fila a sostenerlo e Stefania Campo, ha mostrato di avere voti al di là del movimento che rappresenta. E Cultrera, raggiunge livelli di consenso, che sono al di là delle sigle di centrodestra che lo sosteranno, andando a pescare in alcuni luoghi della cosiddetta ‘società civile’, ostruiti agli altri. Staremo a vedere ma ci sarà da divertirsi. Chissà che sarà quello di cuori, in questo poker d’assi (di Adrien25)