Riceviamo e volentieri pubblichiamo il documento diffuso dai lavoratori Asu dell’Asp provinciale, in cui si denunciano condizioni lavorative drammatiche e soprattutto che poco spazio lasciano alla speranza. “Ci trasciniamo da 25 anni imprigionati in un limbo da cui non vediamo più la luce: Siamo gli Asu, lavoratori impegnati in attività socialmente utili che lavorano presso l’Asp di Ragusa. In realtà siamo quasi tutti coadiutori amministrativi altamente formati, con un know how di tutto rispetto, indispensabili per non fare inceppare la macchina amministrativa e burocratica dell’Azienda. Ricopriamo da più di 15 anni con dedizione e senso del dovere ruoli di responsabilità, ognuno con tanto di badge e di postazione fissa, nei vari Dipartimenti o Reparti Ospedalieri. Insomma sulla carta saremmo “amministrativi “che svolgono egregiamente le mansioni assegnate. Nella realtà, Ahimè, siamo tutt’altro: Riceviamo per 20 ore lavorative un sussidio da parte della Regione Sicilia (mai puntuale) e per 16 ore un’integrazione oraria da parte dell’Asp, ore che se non sono lavorate non ci vengono retribuite.
Abbiamo tutti più di 50 anni (difficile reinventarsi a questa latitudine) e non abbiamo nessun diritto sancito dal C.C.N.L. anzi un contratto non lo abbiamo mai avuto (G. Di Vittorio si rivolterebbe nella tomba); Niente assistenza a figli minori inferiori a 3 anni ( una volta, ormai ai nipoti) niente giorni di congedo per matrimonio o per decesso di una persona cara, niente tredicesima mensilità, niente straordinario, niente incentivi , niente scatti di anzianità , nessuna possibilità a poter partecipare a concorsi, insomma tanti doveri e nessun diritto. Molti di Noi, giornalmente viaggiano in macchina per raggiungere il posto di lavoro, con spese di carburante assai proibitive e con usura dei nostri mezzi spesso ormai fatiscenti. Dal punto di vista pensionistico abbiamo solo contributi figurativi, che tradotto nella sostanza, vuol dire che né la Regione Sicilia, né l’Asp ci hanno mai versato dei contributi previdenziali, per cui nonostante lustri trascorsi a lavorare avremo ,forse, una misera pensione sociale.
Siamo tutti inseriti in varie graduatorie dopo aver superato una prova di idoneità indetta dall’Asp, ma dopo le prime assunzioni, da quasi un anno tutto si è inspiegabilmente arrestato. In questa martoriata terra spesso un Click fatto al momento giusto, vale più decenni passati a lavorare? Non pensate sarebbe l’ora di un atto di dignità, che dopo 25 anni, cancelli definitivamente questa vergognosa pagina di lavoro nero legalizzato?”. (da.di.)