La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato il vicesindaco del Comune di Pachino e il suo assistente, per il reato di concussione ai danni di un imprenditore ragusano. Nella giornata di ieri, a Pozzallo, personale della Squadra Mobile di Ragusa, a seguito di una delicata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, ha tratto in arresto, in flagranza di reato, R.A. e D.G. rispettivamente di anni 57 e anni 68 ritenuti responsabili del reato di concussione in concorso ai danni di un imprenditore ragusano. La vittima, titolare di una società immobiliare, nel 2020 aveva chiesto all’Ufficio Tecnico del Comune di Pachino un permesso di costruire per la realizzazione di un immobile di media struttura di vendita. Tale concessione, dopo due anni, aveva ottenuto il parere favorevole dall’ufficio preposto e sarebbe stata oggetto di approvazione in sede di Consiglio Comunale nel mese di aprile.
L’imprenditore, però, nei giorni scorsi riceveva una richiesta di incontro da parte del vicesindaco di Pachino finalizzata ad ottenere una somma di denaro per definire in maniera favorevole la sua pratica in quanto, a suo dire, alcuni consiglieri non erano d’accordo a deliberare favorevolmente. L’incontro avveniva nei giorni successivi e si concludeva con la richiesta da parte del vicesindaco, che nella circostanza si era presentato in compagnia di un altro soggetto, della somma di euro 25.000 affinché la maggioranza del consiglio comunale si esprimesse positivamente. La vittima, intuendo di non avere alternativa e non volendo assolutamente cedere a tale richiesta, non esitava a rivolgersi alla Polizia di Stato, chiedendo aiuto.
Grazie alla fondamentale collaborazione della vittima, gli uomini della Squadra Mobile, dopo avere accertato e documentato l’effettiva consegna del denaro contante, nella giornata di ieri, 30 marzo, sono intervenuti fermando i due uomini che si erano presentati all’appuntamento concordato a Pozzallo, trovandoli in possesso dell’intera somma di denaro appena ricevuta. R.A. e D.G. sono stati tratti in arresto per il reato di concussione in concorso e, dopo gli adempimenti di rito, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Ragusa, ove rimarranno a disposizione della competente A.G.