Il decreto di febbraio sul Superbonus, che ha bloccato la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, andava rivisto e il Governo lo ha fatto con la conversione in Legge del Dl 11/2023 in cui sono state aggiunte una serie di misure che servono ad ammorbidire un po’ lo stop imposto a febbraio. Molte le novità che vanno da proroghe a cambiamenti temporali ma che toccano anche i crediti stessi in diversi punti. Il più importante per i contribuenti è certamente quello che offre la possibilità di spalmare la detrazione in 10 anni invece che in 4. Possibilità importantissima, perché in 4 anni la detrazione delle spese sostenute non era ammortizzabile per intero da tutti a causa dell’incapienza fiscale. Proprio per questo si è prevista la possibilità di spalmare la detrazione in 10 anni, per tutti coloro che non hanno potuto optare per la cessione del credito e per lo sconto in fattura.
Ma la detrazione in 10 anni ha regole e vincoli ben precisi che è bene conoscere prima della dichiarazione dei redditi 2023. Cerchiamo di capire il perché. La detrazione decennale, intanto, è possibile solo sulle spese sostenute dall’1 gennaio al 31 dicembre 2022 ed è un’opzione a scelta del contribuente. Una sorta di salvaguardia, quindi, per i redditi più bassi che non hanno la capienza fiscale di approfittare della stessa in 4 anni. Ma per poter avere diritto alla detrazione in 10 anni bisogna attendere un anno in più. Non si potrà iniziare a godere della detrazione in questione nella dichiarazione dei redditi 2023, ma si dovrà attendere quella dell’anno successivo, il 2024. La nuova norma, infatti si applica dal periodo di imposta 2023 e, quindi, dalla dichiarazione dei redditi 2024.
Si salta un anno per avere diritto alla detrazione spalmabile in un periodo di tempo più lungo. Per poterne approfittare, però, è fondamentale non richiedere la detrazione a partire dalla dichiarazione 2023. Così facendo, infatti, si perderebbe automaticamente il diritto a esercitare l’opzione di detrazione in 10 anni perché chi opta per la detrazione in 4 anni (nella dichiarazione dei redditi 2023) non potrà poi cambiare idea per avvalersi, l’anno successivo, di quella in 10 anni.