la truffa dello specchietto imperversa da Ragusa a Catania. Da notizie ricevute da più fonti, pare si stia assistendo ad una recrudescenza della cosiddetta ‘truffa dello specchietto’. Un ignaro automobilista, preferibilmente un anziano o una coppia di anziani, una donna sola o una ragazza alle prime armi, passando accanto ad una automobile in sosta avverte un forte fragore come di qualcosa di rotto violentemente, si ferma per cercare di capire cosa sia successo e viene avvicinato dal conduttore dell’auto che lamenta come la suddetta auto sia stata sfiorata inavvertitamente provocando la rottura dello specchietto retrovisore lato strada e consiglia al malcapitato di ‘aggiustare’ la questione con una somma in contanti adeguata alla riparazione del danno, anzi spesso accontentandosi di una somma anche modesta per chiudere la questione amichevolmente.
Spesso la truffa, una volta compreso che di ciò si tratta, non viene nemmeno denunciata alle forze dell’ordine sia per la modesta entità del maltolto sia anche per una comprensibile ritrosia a fare la figura del ‘gabellato’. Niente di più sbagliato in quanto è proprio su questi meccanismi che fanno leva i truffatori. Ma di recente abbiamo raccolto il racconto di una signora nostra lettrice che ha lanciato un allarme su una situazione simile ma con risvolti più preoccupanti, occorsale al casello autostradale di Catania in uscita verso Messina. La signora appena rimessasi in movimento dopo l’apertura della barra, immettendosi nella corsia di marcia si è accorta di un’auto parcheggiata di fianco alla corsia, accanto alla quale c’erano due donne con una bambina, tutte di apparente etnia rom, e di un altro veicolo parcheggiato qualche decina di metri più avanti con il motore acceso.
A questo punto è scattato il tentativo di truffa: appena l’auto della signora si è messa in movimento si è sentito il rumore di qualcosa che si rompeva. La signora ha però capito cosa stava accadendo ed ha proseguito per la sua strada ma le si è piazzata in coda la seconda auto che ha cominciato a strombazzare con il clacson ed i cui occupanti facevano cenno di fermarsi. La critica situazione è andata avanti per qualche chilometro mentre la signora al volante è riuscita anche a chiamare i numeri di emergenza senza però, per la verità, ricevere grande sostegno e aiuto e ricevendo invece domande piuttosto inutili su dettagli che non era in quel momento di tensione in grado di fornire. Per sua fortuna ad un certo punto gli inseguitori sono scomparsi e la signora ha potuto proseguire il suo viaggio con maggiore tranquillità pur consapevole che era appena uscita da una situazione che poteva rivelarsi preoccupante.
A questo punto la protagonista della spiacevole vicenda ha chiesto al nostro giornale di fasi portavoce dell’accaduto per evitare a qualsiasi automobilista, soprattutto, come dicevamo sopra, o anziano o donna sola, di incorrere in queste situazioni e di cercare di evitare di fermarsi, di telefonare immediatamente ai numeri di emergenza o magari chiedere aiuto a qualcuno se possibile. (daniele distefano)