L’allergia primaverile è una reazione anomala del sistema immunitario che si scatena quando si entra in contatto con i pollini delle piante. Si tratta di una patologia molto diffusa, che colpisce circa un quarto della popolazione europea e che può compromettere la qualità della vita di chi ne soffre. In questo articolo vedremo quali sono i sintomi, le cause e i rimedi dell’allergia primaverile.
Sintomi dell’allergia primaverile
I sintomi dell’allergia primaverile dipendono dal tipo di polline a cui si è allergici e dalla quantità di polline presente nell’aria. I più comuni sono:
– Congiuntivite: si manifesta con arrossamento, lacrimazione e prurito agli occhi.
– Rinite: si manifesta con naso chiuso o che cola, starnuti e prurito al naso e alla gola.
– Asma: si manifesta con difficoltà respiratorie, tosse, respiro sibilante e senso di oppressione al petto.
Questi sintomi possono variare da lievi a gravi e possono durare da poche ore a diversi mesi, a seconda del periodo di fioritura delle piante.
Come distinguere l’allergia primaverile dal raffreddore
A volte può essere difficile distinguere l’allergia primaverile dal raffreddore, soprattutto se i sintomi sono simili. Tuttavia, ci sono alcuni indizi che possono aiutare a fare la diagnosi corretta:
– L’allergia primaverile si presenta ogni anno nello stesso periodo, mentre il raffreddore può colpire in qualsiasi momento dell’anno.
– L’allergia primaverile provoca una secrezione nasale trasparente e liquida, mentre il raffreddore provoca una secrezione nasale densa e giallastra o verdognola.
– L’allergia primaverile provoca prurito agli occhi, al naso e alla gola, mentre il raffreddore non provoca prurito.
– L’allergia primaverile non provoca febbre, mal di testa o dolori muscolari, mentre il raffreddore può provocarli.
Per avere la certezza di soffrire di allergia primaverile, è consigliabile sottoporsi a una visita allergologica e a dei test specifici che possono rilevare la presenza di anticorpi contro i pollini nel sangue o nella pelle.
Cause dell’allergia primaverile
L’allergia primaverile è causata da una reazione esagerata del sistema immunitario nei confronti dei pollini delle piante. I pollini sono delle piccole particelle prodotte dalle piante per la riproduzione sessuata. Essi vengono trasportati dal vento o dagli insetti da una pianta all’altra. Quando entrano in contatto con le mucose di una persona allergica, il sistema immunitario li riconosce come sostanze estranee e pericolose e produce degli anticorpi chiamati immunoglobuline E (IgE). Questi anticorpi si legano ai pollini e attivano delle cellule chiamate mastociti, che rilasciano delle sostanze infiammatorie come l’istamina. Queste sostanze provocano i sintomi tipici dell’allergia. Non tutte le persone sono allergiche agli stessi pollini. Esistono infatti diversi tipi di pollini, che variano a seconda della specie vegetale, della zona geografica e della stagione.
In Italia, i principali pollini responsabili dell’allergia primaverile sono quelli delle graminacee, delle betullacee e delle oleacee. Queste piante rilasciano i loro granuli di polline nell’aria tra marzo e giugno, causando sintomi come starnuti, prurito agli occhi e al naso, lacrimazione e congestione. L’allergia al polline può essere diagnosticata da un medico attraverso test cutanei o esami del sangue. Il trattamento consiste nell’evitare l’esposizione ai pollini, nell’usare farmaci antistaminici o corticosteroidi e, in alcuni casi, nell’effettuare una terapia desensibilizzante.